Gli aggiornamenti software in remoto hanno sempre rappresentato un punto di forza di Tesla, che li usa del 2012 e che le altre Case (non tutte) stanno introducendo solo di recente, adeguando i loro sistemi informatici affinché siano compatibili con il rilascio over the air di versioni successive.

Se la tecnologia di Elon Musk e soci di per sé non è più una novità, vederla “in azione” in un piazzale con migliaia di vetture parcheggiate lascia ugualmente a bocca aperta. Le ha filmate un utente di TikTok che ha poi pubblicato il video anche su Igmur. Se del primo social avete sentito parlare, del secondo, che è una sorta di Instagram, forse non sapete nulla. Ma non vogliamo addentrarci nella selva di nuove piattaforme per comunicare e ci soffermiamo sulle immagini. Cosa succede?

Aggiornamenti di massa

Purtroppo non ci sono molte informazioni al riguardo, anche perché il tiktoker autore del video ha cancellato il suo profilo, ma quello che si vede ricorda uno di quei film di fantascienza in cui le auto si ribellano agli esseri umani.

 

Perché in questo caso si vedono, non una, non due, ma migliaia di vetture della Casa di Palo Alto ferme in un piazzale pronte per essere spedite verso le destinazioni finali ricevere tutte, in contemporanea, un aggiornamento software. A turno, le vetture, accendono le frecce d’emergenza, e nella vista dall’alto ricordano quasi dei maxischermi su cui vengono proiettati indecifrabili messaggi.

Una bella comodità

Così facendo, Tesla riesce a consegnare ai clienti le auto dotate dell’ultima versione del software senza dover intervenire in alcun modo. Con enormi risparmi di tempi e di costi ed evitando nella maggior parte dei casi che siano i clienti stessi a dover procedere all'aggiornamento non appena ricevuta l'auto (cosa che succede spesso ad esempio quando si acquista un cellulare o un computer portatile).

Non è una cosa scontata. Basti pensare, ad esempio, che Volkswagen, che pur sulla ID.3 ha un software compatibile con aggiornamenti OTA e che ormai da tempo funziona perfettamente, proprio per risolvere alcuni bug sui primi esemplari ha dovuto comunque procedere con un richiamo presso un centro assistenza per apportare le modifiche “manualmente”.