Troppe erano le indiscrezioni sul fatto che Xiaomi avesse intenzione di lanciarsi sul mercato dell’auto elettrica perché non ci fosse nulla di fondato. E infatti ora il gigante tech cinese rompe gli indugi e ammette di voler produrre la sua prima vettura a batteria.
Per farlo ha stanziato la bellezza di 10 miliardi di dollari che saranno spesi in 10 anni. Non serviranno a sviluppare soltanto un powertrain a zero emissioni, ma anche alla progettazione di tutto il software di gestione, aspetto, questo, in cui il colosso dell’elettronica di consumo vanta profonde conoscenze.
La nascita della divisione auto
L’investimento monstre che Xiaomi ha stanziato è servito prima di tutto a creare la Xiaomi Smart Electric Vehicles, l'apposita divisione automobilistica, che ha già assorbito 1,52 miliardi di dollari. Anche la nuova realtà, come il resto della società, ha come amministratore delegato il fondatore Lei Jun.
Figura chiave nel progetto automobilistico, invece, sarà con ogni probabilità Wang Chuan, uomo chiave di tanti progetti Xiaomi dal 2012 ad oggi che, a quanto pare, starebbe già lavorando per assumere tecnici e ingegneri per le principali aree di progetto.
L’accordo con Great Wall
Per quanto Xiaomi abbia deciso di creare la propria divisione auto, la necessità di trovare una Casa con cui avviare una partnership per la produzione resta primaria. Oltretutto che, come si legge nel comunicato ufficiale, l'idea è quella di creare una vettura per le masse, che sia accessibile e quindi diffusa. Diversi sono stati i nomi che sono stati affiancati all’azienda cinese, tra questi il più quotato sembra essere Great Wall, con il quale Xiaomi potrebbe presto firmare un accordo.
Stando ai media cinesi, infatti, le due compagnie avrebbero già trovato anche la fabbrica dove avviare la costruzione della prima auto di Xiaomi. Dai diretti interessati non arriva alcuna conferma ufficiale, ma il silenzio, secondo i ben informati, sarà rotto a breve. Intanto, aspettando altri sviluppi, Xiaomi e Great Wall si godono i rally borsistici rialzisti degli ultimi giorni, conseguenza del fatto che gli investitori premiano la partnership.