Si allarga il fronte dei cittadini europei che sarebbero pronti allo stop alle vendite di auto con motore termico. Lo dice un sondaggio online di YouGov, commissionato dall'organizzazione Ue di supporto alla mobilità elettrica, Transport & Enviroment (T&E).

I risultati del questionario - che farà sicuramente discutere - parlano di un consistente 63% degli intervistati a favore del divieto di vendere nuove auto a combustione dopo il 2030. Il sondaggio dimostra che in Italia, dove le percentuali sono tra le più alte, il tema è molto sentito

Tenere conto di queste preferenze, secondo T&E, sarebbe uno step importante nel percorso che porterà alla totale decarbonizzazione entro il 2050.

Città più attente

Il sondaggio si è svolto online tra il 3 e il 22 marzo 2021 e ha preso in considerazione 10.050 residenti urbani di 15 grandi città del Vecchio Continente (Londra, Birmingham, Madrid, Barcellona, Milano, Roma, Amburgo, Berlino, Parigi, Lione, Bruxelles, Anversa, Varsavia, Cracovia, Budapest). Quasi due intervistati su tre si sono detti favorevoli alla vendita di sole auto elettriche dopo il 2030, con una forbice che oscilla tra il 51% e il 77% tra le varie città.

Il prezzo delle vetture a batteria (55%), l’aumento delle infrastrutture di ricarica (51%) e l’autonomia crescente dei veicoli elettrici (45%) sono considerati i principali fattori che spingeranno le vendite sopra quelle di auto a benzina e diesel. Il 29% degli intervistati è invece scettico sull'eliminazione delle endotermiche entro il 2030, mentre l’8% non si esprime. C’è poi un 10% che ritiene che nei prossimi anni le elettriche non avranno un futuro migliore rispetto alle cugine a benzina e diesel.

Piccola curiosità: il favore alle auto a batteria è maggiore tra le persone che hanno contratto il Covid, o conoscono qualcuno che è stato colpito dal virus, rispetto a quelle che sono state più fortunate: 66% contro il 56%. Probabilmente, il maggior inquinamento dell’aria nelle città è considerato un problema da non sottovalutare per i riflessi sulla salute.

Auto elettrica

E l’Italia?

Come accennavamo, gli italiani sono fra i cittadini del Vecchio Continente più sensibili alla questione. Se a livello europeo i favorevoli alla messa al bando dei veicoli a combustione nel 2030 sono in media 2 su 3, tra i romani e i milanesi sono rispettivamente il 77% e il 73% degli intervistati. In pratica, 3 su 4. Roma è addirittura la città che registra la percentuale più alta in tutta Europa. Fuori dall'Italia, invece, solo Barcellona (74%) fa meglio di Milano. I contrari si fermano al 16% e 19%.

Il dato è stato commentato da Veronica Aneris, direttrice per l’Italia di T&E: “Il fatto che Roma e Milano mostrino il sostegno più convinto allo stop alle vendite di auto a combustibili fossili tra tutte le città europee è il segno che i loro cittadini sono stanchi di essere esposti ad alti livelli tossici di inquinamento atmosferico. Sono già oggi pronti a cambiare e non vogliono che i motori a combustione interna siano venduti più a lungo del necessario”.

“I decisori politici – prosegue Aneris - dovrebbero ascoltare i cittadini che si dicono pronti alla transizione completa verso veicoli a zero emissioni già nel 2030. Confidiamo che la Commissione la prossima estate effettivamente proponga una data finale valida in tutta l'Ue per la vendita di automobili con motori a combustione interna”.

Ora tocca alla Commissione Ue

Sulla stessa linea di Aneris c'è Julia Poliscanova, direttrice per i veicoli e la mobilità elettrica di T&E, che ha commentato i risultati del sondaggio: “Da Barcellona a Cracovia, c’è un ampio sostegno per mettere la parola fine alle vendite di auto a combustibili fossili nell’Ue. Le persone nelle città sono le più esposte a livelli tossici di inquinamento atmosferico e non vogliono che i motori a combustione vengano venduti più a lungo del necessario”.