Tesla sta andando a caccia di batterie. La prova? I report pubblicati sui siti TeslaratiTechCrunch, che dimostrano l'acquisto di alcuni brevetti di Spingpower, una piccola startup canadese, nata nel 2010 e specializzata nella produzione di accumulatori.

Le licenze comprate da Palo Alto per rinforzare le sue auto elettriche sarebbero tre. A che prezzo? I documenti segreti parlano di 3 dollari per ognuno dei diritti d'uso.

Tre brevetti a tre dollari

"Pertanto, per 3 dollari e una buona valutazione, che viene accettata come sufficiente, le parti concordano quanto segue...". È scritto così, nero su bianco, l'accordo che Tesla e Springpower hanno sottoscritto per l'acquisto dei brevetti da parte della Casa auto. Il report specifica anche quali sono le licenze comprate da Tesla:

  • Processi innovativi per la produzione di materiali catodici per batterie al litio ricaricabili (US 62/899,677)
  • Processi per il recupero di materiali catodici da batterie al litio ricaricabili ormai esaurite (US 62/951,735)
  • Metodi per produrre materiali catodici per batterie agli ioni di litio (US 62/652,516)
Celle batterie Tesla 4680 - produzione pilota

Gli altri indizi

Oltre al report, ci sarebbero altri indizi sulla conclusione dell'affare: Teslarati ha notato che, dopo le firme, il sito della startup è stato improvvisamente "svuotato" dei suoi contenuti. L'unico modo per ottenere informazioni è lasciare il proprio indirizzo email. Un'altra curiosità è che alcuni ex dipendenti di Springpower lavorano ora per Elon Musk. I documenti riportano anche i nomi di due fra i nuovi assunti:

  • Yang Liu, Senior Research Engineer per Tesla (precedentemente Research and Development Chemist per Sprinpower)
  • Amrit Bhogan, Cell Engineering Technician per Tesla (precedentemente Chemical Technologist per Springpower)

Strategia Tesla

La Casa, tra l'altro, non è nuova a operazioni simili. In passato, per esempio, ha acquisito Hibar Systems e Maxwell Technologies. Sempre in materia di batterie agli ioni di litio, Elon Musk si avvaleva della collaborazione di Jeff Dahn, ricercatore alla Dalhousie University, anche lui in Canada.

In più, durante il Battery Day dello scorso settembre, Tesla ha spiegato che sta lavorando per ridurre i prezzi delle batterie e che sta investendo in ricerca e sviluppo per rendere gli accumulatori più performanti e sicuri. La caccia è solo cominciata, perché Palo Alto vuole raddoppiare i suoi numeri.