Tesla starebbe parlando con la cinese EVE Energy per la fornitura di batterie LFP per le sue auto prodotte nella Gigafactory di Shanghai.
L’obiettivo – manco a dirlo – è quello di abbattere i costi. Magari anche in vista della futura Model 2, quella che vuole essere "la Tesla per tutti". In questo senso, le batterie di EVE Energy sono molto più economiche da produrre per via dell’adozione del ferro in sostituzione del nichel e del cobalto. Il problema delle batterie LFP, però, sta nel fatto che hanno meno autonomia, anche se i recenti progressi in questo campo le stanno rendendo sempre più performanti e competitive.
Non c’è solo EVE
Non è la prima volta che Tesla punta su batterie LFP. La Casa di Palo Alto già le acquista da CATL, uno dei colossi asiatici delle batterie, e le ha iniziate a montare sulle Model 3 Standard Range, a partire proprio da quelle per il mercato cinese.
Elon Musk, però, secondo quanto riporta la Reuters, starebbe cercando di chiudere come detto un accordo anche con EVE Energy, che dal canto suo avrebbe già iniziato la messa a punto di celle realizzate ad hoc. L’indiscrezione, come spesso accade, si è ripercossa positivamente sui mercati. Il valore di EVE Energy è aumentato del 10% oggi pomeriggio.
Il ferro per le Standard Range
Naturalmente, trattandosi di una trattativa riservata, le aziende non hanno rilasciato commenti. Tuttavia la mossa si inserirebbe perfettamente nella strategia di Tesla, che come ha spiegato Elon Musk a inizio anno, punterà ad adottare batterie LFP per tutti i modelli Standard Range delle proprie auto per due motivi:
- Abbassare i costi di produzione
- Diversificare per poter incrementare i volumi produttivi

Non solo Tesla
A proposito di prezzi. Tesla ha ritoccato al rialzo il listino della Model 3 venduta in Cina, che da inizio settimana costa circa 100 euro in più. Gli aumenti, che arrivano a pochi giorni dai dati sull’accelerazione della crescita economica della Cina, sembrano anche una conseguenza del fatto che nel Paese del Dragone la normativa sulle auto elettriche sta diventando sempre più stringente.
Da qui anche la necessità di controllare ogni voce di costo. Secondo una delle fonti, la trattativa con EVE punta ad introdurre un secondo fornitore sulle celle LFP per scatenare la concorrenza tra le due e ridurre la dipendenza da CATL. EVE, che si è detta pronta a soddisfare le richieste di Tesla (dovrebbe iniziare ufficialmente in autunno), ha già aumentato i ritmi produttivi. Anche perché, oltre alla commessa con la Casa di Palo Alto, l’azienda deve soddisfare Xpeng (grande avversaria di Tesla) BMW e Daimler, Case con le quali ha rapporti già avviati.