Che Elon Musk tenga al proprio Autopilot è sotto gli occhi di tutti. Basta guardare con che entusiasmo twitta su questo tema, considerandolo lui stesso uno dei fiori all’occhiello di Tesla.
In passato proprio Musk aveva lamentato episodi di concorrenza sleale da parte di XPeng, accusando la Casa cinese di aver assunto suoi ingegneri per carpire i segreti dietro questa tecnologia. XPeng rispose che non aveva commesso nessun reato, rimettendo le accuse al mittente. Non paga, Tesla decise allora di fare causa ad un ex dipendente che aveva copiato il codice sorgente dell’Autopilot e che dopo l'avventura a Palo Alto era andato a lavorare per XMotors, filiale americana della succitata XPeng.
C'è un accordo
L’ingegnere portato in tribunale da Tesla è un tecnico che ha lavorato 2 anni per la Casa californiana e che poi, a gennaio 2019, è passato alla concorrenza. L'uomo, che era già stato citato in giudizio nel marzo del 2019, ha chiuso ora il procedimento a suo carico accordandosi per un risarcimento di cui però l'ammontare rimane sconosciuto.
L'ingegnere aveva ammesso di aver scaricato il software ma aveva anche affermato di averlo cancellato subito dopo e di non averlo consegnato a nessuno. Ora però si ritrova a dover pagare. E non si neanche quali altre condizioni siano state pattuite.
Il nodo del software
Si sa, invece, che il "tecnico infedele" non lavora più per XMotors. Ha lasciato l’impiego per cause non meglio specificate ma la stessa XPeng ha fatto sapere che non fa più parte del proprio organico. La Casa cinese ha colto l’occasione per ribadire di non aver mai violato alcun segreto industriale.

Questa stessa posizione fu presa anche quando Musk accusò XPeng di essere entrata in possesso del codice: la Casa rispose che non c’era motivo di chiamarla in causa, scaricando tutte le responsabilità solo sul tecnico, che avrebbe agito a loro avviso in modo indipendente e senza pressioni dall’azienda.
Il nodo resta però da sciogliere. Per quanto Xpeng usi i lidar per il suo sistema di guida autonoma, mentre Tesla ha puntato su radar e telecamere, apprestandosi a rinunciare ai primi per concentrarsi sulle seconde, andrà infatti approfondito quanto i software possano essere simili tra loro. Per farla facile: un conto è come sono raccolte le informazioni dall'esterno, un altro come sono analizzate per far sì che l'auto legga attentamente le situazioni. E in nodo potrebbe essere proprio qui.