Si chiama Nevera. Rimac Automobili ha finalmente presentato la versione definitiva della sua nuova supercar elettrica, quella che fino ad oggi è stata conosciuta con il nome di progetto C_Two.
I dati definitivi di questo mostro a zero emissioni fanno paura: potenza di 1.914 CV, coppia che raggiunge i 2.360 Nm, 415 km/h di velocità massima. L’auto scatta da 0 a 100 in 1”85 e tocca i 300 km/h con partenza da fermo in 9”3. Sempre restando in tema di accelerazione: copre il quarto di miglio in 8”6. Ma conosciamola meglio.
La batteria è strutturale
Realizzata su una scocca in carbonio con telaietti ausiliari davanti e dietro, la Nevera fa ampio uso di materiali leggeri e questo le permette di risparmiare circa 200 kg rispetto a una vettura equivalente con telaio tradizionale. A livello di rigidità strutturale raggiunge un valore quasi da record di 70.000 Nm/grado.
Alla resistenza alla torsione della vettura contribuisce anche il pacco batteria, che la incrementa del 37%. Composto da celle di tipo litio-manganese-nichel, ha una capacità di 120 kWh e un'insolita forma a T che gli permette di trovare posto tra i due sedili e nella parte posteriore. Questa soluzione consente alla Nevera di abbassare il baricentro e di dividere i pesi sui due assi con percentuali molto vicine all’ottimo: 48% davanti e 52% dietro.

Motori super efficienti
L'auto è dotata di trazione integrale. A scaricare a terra la potenza attraverso le ruote ci pensano quattro moderni motori elettrici che hanno un’efficienza del 97%. Sono coordinati e gestiti dal Rimac All-Wheel Torque Vectoring 2 (sigla R-AWTV 2), un sistema che rimpiazza i tradizionali controlli di stabilità e trazione e che ripartisce in tempo reale la coppia sulle singole ruote attraverso l’analisi di numerosi parametri con una frequenza di 100 volte al secondo.
“Il nostro torque-vectoring ci consente di calibrare l’erogazione in un modo nuovo – spiega Miroslav Zrncevic, responsabile dei test di messa a punto – In base alla modalità di guida selezionata, possiamo massimizzare il grip o concedere al conducente la possibilità di intraversare l’auto e di affrontare le curve con vistosi sovrasterzi. Si può decidere di avere un’auto più neutra in strada e più aggressiva in pista”.

La frenata si sdoppia
Pe quanto riguarda l’impianto frenante, la Rimac Nevera adotta un particolare sistema che attraverso un sistema idraulico permette di gestire in modo naturale la frenata, che però nella realtà è ripartita tra le pinze vere e proprie e la componente di rigenerazione dell’energia.
In particolare, tenendo conto anche delle temperature raggiunte da dischi e pastiglie nell’uso intensivo, varia l’apporto delle due componenti per garantire i massimi livelli di sicurezza e di prestazioni senza che il conducente se ne accorga.
Plasmata dalle prestazioni
Disegnata da Adriano Mudri, l’auto è stata vestita da una carrozzeria in cui ogni componente ha anche un ruolo funzionale. “Dalle prese d’aria alle appendici aerodinamiche – ha spiegato Mudri – ogni elemento serve a qualcosa: contribuisce al raffreddamento del powertrain o a generare downforce per aumentare la stabilità alle alte velocità”.
Rispetto ai primi prototipi, la Nevera ha un’aerodinamica migliorata del 34% e una gestione delle temperature più efficiente del 30% ad andature lente e del 7% ad andature sostenute. Questo grazie alle continue modifiche apportate al cofano anteriore, alla forma dei montanti o al design dei diffusori.

Non solo per la pista
Dal punto di vista telaistico, la Rimac adotta sospensioni a controllo elettronico che modificano vistosamente la rigidità in base alla modalità di guida inserita. La Nevera, nelle intenzioni dei progettisti, deve essere anche versatile. In Comfort o in Range predilige una certa comodità per gli occupanti, mentre in Drift, in Sport o ancor di più in Race massimizza le prestazioni.
La hypercar croata sarà anche la prima auto ad essere dotata di Driver Coach con intelligenza artificiale. Si tratta di un assistente digitale in grado di analizzare lo stile di guida e le prestazioni raggiunte dal conducente e di aiutarlo a migliorare le proprie capacità al volante.

La funzione Driver Coach sarà rilasciata nel corso del 2022 attraverso un aggiornamento OTA del sistema di infotainment e sarà in grado di funzionare anche quando si girerà in pista. Attraverso 12 sensori a ultrasuoni, 13 telecamere, 6 radar e il sistema operativo Nvidia Pegasus, infatti, il Driving Coach può analizzare nel dettaglio traiettorie, punti di frenata e velocità di uscita dalle curve aiutando chi guida a compiere tempi migliori sul giro.
Una produzione di 150 esemplari
La Rimac Nevera sarà prodotta in un nuovo stabilimento a Zagabria, non lontano dalla sede principale della Casa croata. È attualmente in fase di allestimento e permetterà di avere spazi più adeguati rispetto a quelli dove sono nati i prototipi e le preserie. La nuova linea, che sarà avviata in pochi mesi, permetterà di raggiungere un ritmo di una vettura a settimana.
La Rimac Neverà sarà prodotta in totale in 150 unità, che saranno consegnate ai clienti non prima che Mate Rimac in persona, fondatore e Ceo del brand, le abbia testate e approvate. E non prima che si sia staccato un assegno da almeno 2 milioni di euro.