Le colonnine di ricarica vogliono conquistare sempre di più le città, ma potrebbe esserci un ostacolo sul loro cammino: come capire dove e in che modo installarle? A questa domanda risponde E-Distribuzione, società del Gruppo Enel che gestisce le reti elettriche di media e bassa tensione.

La risposta si trova nella nuova piattaforma di simulazione sviluppata dall’azienda, che consente di scegliere i punti di rifornimento in anticipo e in modo ottimale. Questa nuova tecnologia sarà accessibile attraverso il sito dedicato e aiuterà l’elettrificazione dei 7.400 Comuni connessi con E-Distribuzione.

Come funziona?

Il simulatore mostra ai CPO (Charging point operator) i lavori necessari per installare le infrastrutture di ricarica e connetterle alla rete in base alle coordinate e alla potenza richiesta. Ma non solo. La piattaforma calcola anche i tempi per effettuare le operazioni e rende più facile individuare i punti dove agire per apportare eventuali modifiche.

Colonnine ricarica CHAdeMO

L’obiettivo dichiarato di E-Distribuzione è “favorire lo sviluppo di una rete di ricarica che contribuisca a ridisegnare il sistema dei trasporti e la mobilità urbana, in un’ottica di sviluppo sostenibile per il Paese”. In questa missione la società è stata aiutata dai principali player del settore riuniti nell’associazione Motus-E, partner d'eccezione della InsideEVs Academy.

Obiettivo accelerare

“Con il nuovo simulatore di mobilità elettrica vogliamo andare incontro alle esigenze degli operatori del settore, che possono orientare meglio le proprie scelte, e dell’ambiente, contribuendo ad accelerare l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, necessaria per una rapida diffusione della mobilità a zero emissioni in tutto il Paese”, ha commentato Vincenzo Ranieri, amministratore delegato di E-Distribuzione.

Il tool messo a punto dalla società arriva a stretto giro dal "decalogo" di Enel X per consentire ai Comuni di vedere installate il prima possibile le colonnine sul proprio territorio. Gli strumenti semplificare l'infrastrutturazione non mancano, ora tocca agli enti locali farsi trovare pronti da una transizione ineluttabile. E chi non lo sarà dovrà inevitabilmente renderne conto ai cittadini.