A voler tirare le somme, la BMW i3 è un’auto attraente. Non è sportiva, e non è nemmeno "bella" nel senso più comune del termine. Non per niente gli stessi responsabili del design hanno dichiarato che i proprietari della i3 non l’hanno certo acquistata per il suo aspetto. Però 200.000 persone l’hanno comprata.

L’auto, lanciata nel 2013, ha vissuto destini alterni. L’elettrica bavarese ha giocato d’anticipo sui tempi (così come la cugina i8, che con essa ha lanciato la famiglia “i” delle auto a zero emissioni del brand). Ma con il tempo si è fatta sempre più apprezzare, tanto che nel 2020 BMW si è vista costretta ad aumentare la produzione per far fronte alla crescente richiesta. Eppure la BMW i3 sta per lasciare il mercato.

Stop alle linee

A dirlo è Bimmer Today, sito tedesco specializzato in notizie sulla Casa di Monaco (come si intuisce dal nome) che cita il rapporto di una concessionaria secondo cui la produzione dovrebbe terminare su tutti i mercati entro il 2022. La i3, quindi, si appresta a lasciare per sempre le linee dello stabilimento di Lipsia dove nasceva. La produzione per il mercato statunitense terminerà anche prima, a luglio.

Si mette così la parola fine a una vicenda che in passato aveva assunto diversi contorni. A settembre 2019, infatti, trapelò la voce per cui l’auto non avrebbe avuto nessuna sostituta, ma solo un mese dopo arrivò una smentita da parte di Oliver Zipse in persona, nominato Ceo solo pochi mesi prima, che addirittura si sbilanciò parlando di una nuova generazione già nel 2021. Per la felicità di chi l'ha sempre apprezzata e l'indifferenza di chi, forse, non l'ha mai capita fino in fondo.

Oliver Zipse BMW

Una fabbrica ad hoc

Sono tante le caratteristiche che rendono questa vettura unica non solo guardando alla produzione di BMW ma per l’intera industria automobilistica. Innanzitutto, la i3 è stata la prima vettura di serie 100% elettrica prodotta da BMW. Per realizzarla con tutti i crismi è stata assemblata a Lipsia, in uno stabilimento dedicato che a livello energetico, per la produzione, risparmiava il 70% dell'energia.

L’auto nasceva su una nuova piattaforma dedicata. Fu una delle primissime elettriche a sposare questa soluzione, che ha consentito ai tecnici BMW di sviluppare un nuovo tipo di struttura denominata LifeDrive, realizzata per la maggior parte in materiale polimerico, rinforzato con fibra di carbonio, che includeva in un tutt’uno sia il powertrain 100% elettrico (motore e batterie) sia la cella abitativa della vettura. Per ridurre il peso complessivo (sotto i 1.200 kg), oltre all’utilizzo di materiali sintetici, la i3 poteva contare su una speciale colla ad indurimento rapido al posto delle classiche saldature tra i vari pannelli.

BMW i3 (120 Ah)

Il design volto all’aerodinamica

L’abbiamo detto, a guardarla, la BMW i3 non è certo una delle auto più belle in circolazione, ma il suo design, con quelle forme che richiamano una piccola monovolume di segmento B, non ce lo dimenticheremo tanto facilmente. Un look controcorrente che si distaccava completamente da quello dei modelli BMW ad alimentazione tradizionale ma che, allo stesso tempo, era in grado di offrire un Cx di 0,29.

I cerchi da 19”, o optional da 20”, inoltre, montavano pneumatici con impronta a terra ridotta al minimo: avevano misure di 155/70: un ulteriore modo per ridurre il consumo di energia diminuendo la resistenza al rotolamento. Un'ulteriore particolarità della i3 era rappresentata dall’apertura delle porte posteriori controvento, le quali, però, potevano essere aperte solo dopo quelle anteriori, vista la mancanza della maniglia.

BMW i3s 2018: First Drive

Addio “ansia da ricarica”

Oltre alla versione 100% elettrica con motore elettrico da 170 CV e un pacco batterie da 18,8 kWh, la i3 è stata una delle prime vetture a zero emissioni ad essere proposta anche in versione Range Extender. Questa tecnologia consentiva di aumentare i 190 km di autonomia delle sole batterie agli ioni di litio di ulteriori 110-140 km.

Un motore a benzina da 650 cc, preso in prestito dal mercato motociclistico, fungeva da motogeneratore per trasformare la benzina contenuta in un serbatoio da 9,5 litri in energia elettrica per alimentare le batterie.

BMW i3 2018

La nuova strategia elettrica BMW

Che la BMW i3 non abbia un futuro è forse comprensibile guardando agli altri modelli elettrici della Casa tedesca. Tanto era insolita e non convenzionale quella, tanto sono simili alle BMW termiche queste. Anzi, salvo eccezioni, le elettriche targate Monaco, esteticamente, sono quasi una variante a batteria di modelli esistenti.

Guardate la iX3, per esempio, o la i4: il legame con X3 e Serie 4 è evidente. Diverso il caso della iX, che invece non ha alcun alter ego endotermico. E sarà sempre più così. Con l’arrivo della BMW Serie 3 elettrica, e addirittura della Serie 7. Per quanto riguarda la i3 si aspetta un comunicato ufficiale che faccia chiarezza una volta per tutte, ma è vero che con il cambio di strategia questa particolare berlina elettrica fa sempre più fatica a ritagliarsi il proprio spazio.

Fotogallery: 2018 BMW i3