Giugno è ormai alle spalle e dietro si è portato anche la prima metà del 2021. Arrivati al giro di boa, cosa dice il mercato italiano delle auto? Se la pandemia continua a penalizzare buona parte delle vendite, le vetture elettriche vanno ancora controtendenza, proseguendo la loro scalata.
I veicoli a zero emissioni piacciono sempre di più, spinti anche dagli incentivi all’acquisto. Ma l’associazione Motus-E lancia l’allarme per l’ennesima volta: di questo passo, i fondi non basteranno per tutti.
Lo dicono i numeri
A sostenere la tesi, ci sono i dati: solo nell’ultima settimana di giugno sono stati spesi più di 14 milioni di euro. Si tratta di 4 milioni in più rispetto alla media delle settimane precedenti, quando le immatricolazioni di vetture alla spina sono state sostenute da circa 10 milioni di euro.
“Questo ritmo di crescita – scrive l’associazione – fa ipotizzare che, seppure con la recente integrazione di 56 milioni di euro, i bonus non dureranno fino alla fine dell’anno”. La previsione è che gli incentivi non arriveranno al 31 dicembre, come da programma, e si esauriranno molto prima. Forse addirittura a metà settembre.
Il confronto con l’Ue
L’altra considerazione di Motus-E tocca il Piano nazionale di ripresa e resilienza: l’Italia, a differenza di altri Stati dell’Unione europea come Germania, Francia e Spagna, non ha previsto di estendere l’ecobonus con il Recovery plan. Questa scelta può “influire negativamente sull’industria automotive, sia lato costruttori che componentisti italiani”.
Non è la prima volta che l’associazione fa sentire la propria voce sull’argomento incentivi e Pnrr, ma adesso il salvadanaio sembra sempre più vuoto. L’appello è quindi per “intervenire al più presto”, perché le auto elettriche hanno ancora nei bonus il loro alleato più prezioso. A quanto appreso da InsideEVs la politica starebbe iniziando a muoversi per il rifinanziamento. L'importante sarà fare presto.