Mercedes punta tutto sull’elettrico e, poco dopo la presentazione della EQS, rilancia ancora, annunciando che nel 2030 sarà pronta a produrre e vendere solo auto elettriche. Gli annunci degli altri concorrenti e il progetto della Commissione europea per il 2035 hanno dato un’ulteriore accelerazione al piano da 40 miliardi che, oltre alla quantità, presenta un’allocazione delle risorse che ormai guarda solo e soltanto agli elettroni.

Si parte dal top

Mercedes si è avvicinata all’auto elettrica con diversi modelli come la EQC, la EQA, la EQB e la EQV, senza contare la Smart EQ e i commerciali eSprinter ed eVito, ma la zampata l’ha data con la EQS. Come suo solito, la Casa tedesca si è servita della sua ammiraglia per introdurre i concetti tecnologici più avanzati, a cominciare dalla sua prima piattaforma nativa per l’elettrico EVA (Electric Vehicle Architecture) e una batteria da ben 107,8 kWh di capacità in grado di assicurare un’autonomia di 770 km.

Un traguardo eccellente, che sottolinea il parallelismo tra autonomia e capacità della batteria, ma che potrebbe rappresentare già un punto di arrivo dopo il quale non sarà più necessario aumentare il contenuto di energia degli accumulatori, puntando su altri fattori per ottimizzare le automobili ad emissioni zero. Come ammesso dai massimi vertici tecnici in occasione della presentazione del nuovo piano strategico, ci sono numerose aree di miglioramento per le quali la Stella ha già fissato obiettivi ben precisi.

Le aree di miglioramento

La batteria della EQS, ad esempio, ha una chimica NCM811 con una densità energetica pari a 550 Wh/litro e, grazie alle nanotecnologie, si arriverà a 900 Wh/litro. E con le batterie allo stato solido si arriverà a 1.200 Wh/litro, un obiettivo verosimile visto che altri costruttori come Volkswagen hanno promesso vantaggi ben più consistenti con la medesima tecnologia. L’anodo ad alto tenore di silicio e la progressiva eliminazione del cobalto e nichel fanno intravvedere una consistente diminuzione dei costi.

Mercedes eATS 2.0

Ma ci sono altri campi “immateriali” dove guadagnare altri chilometri. Secondo i tecnici della Stella, grazie all’intelligenza artificiale e all’aggiornamento dei sistemi di gestione dell’energia, si può guadagnare il 25% di autonomia. Con i miglioramenti previsti con le nanotecnologie la EQS farebbe 962 km, con quelli sulla chimica arriverebbe a 1.267 km (a parità di volume) mentre con le celle allo stato solido si raggiungerebbero 1.680 km. E con l’apporto del software si può ipotizzare una EQS da 2.100 km di autonomia.

Non solo batterie

Un raggio di azione folle, che fa prevedere un progressivo calo delle capacità delle batterie con un’ulteriore ottimizzazione dei costi monetari e per l’ambiente, sia in termini di materie prime sia di energia. Piuttosto che aumentare i kWh, meglio partire dai 770 km di autonomia e sfruttare tutti i progressi tecnologici per fare batterie sempre più piccole, leggere ed economiche, con tutti i vantaggi indotti sull’utilizzo: meno energia da ricaricare vuol dire costi inferiori e meno tempo da passare alla colonnina.

Mercedes EQS

Questo particolare fa pensare che anche la corsa alle potenze di ricarica potrebbe arrestarsi. Meno potenza vuol dire meno calore da dissipare e minore complessità costruttiva. A questo proposito, Mercedes prevede di standardizzare il 90% dei componenti delle batterie che costruirà in altre nuove 8 gigafactory (4 in Europa, 2 in Nordamerica e altrettante in Asia) per una capacità complessiva di 200 GWh. E lo farà in toto: dalle celle ai moduli, dall’elettronica di controllo fino al pacco completo.

Ulteriori guadagni in efficienza possono essere ottenuti con il powertrain. I motori ETS2.0 avranno l’inverter al carburo di silicio che, da solo, assicura un miglioramento nell’efficienza del 5-10%. I motori per i modelli normali saranno radiali del tipo sincrono a magneti permanenti, per le AMG invece Mercedes si è comprata la Yasa, azienda britannica che fornisce i propri motori a flusso assiale anche alla Ferrari. Altissima densità di potenza e forma a disco ne fanno immaginare utilizzi innovativi come il calettamento all’interno di ogni singola ruota.

Mille chilometri possono bastare

L’autonomia dunque non è solo questione di batteria e, dopo la EQS, ci si può davvero concentrare ad un’ottimizzazione totale dell’auto elettrica. Mercedes ha promesso di realizzare per il 2024 la EQXX, un concept capace di percorrere 1.000 km con un ricarica completa. Lo scorso anno aveva invece fissato il limite a 1.200 km. Evidentemente a Stoccarda si sono resi conto che la corsa ai kWh non ha senso e, viste le premesse, è facile prevedere che la EQXX avrà un’autonomia a 4 cifre con una batteria dalla capacità inferiore a quella della EQS.