Si chiude oggi Youth4Climate, il grande evento sul clima svolto a Milano e che ha visto la partecipazione di 400 giovani under 30 guidati dall’attivista Greta Thunberg. Alla fine della tre giorni è stato approvato il documento (allegato in fondo all’articolo) con i messaggi chiave rivolti alla politica.
Il testo sarà discusso alla PreCop, l’incontro preparatorio alla Cop26, che si terrà a Glasgow dal 1° al 12 novembre, per essere poi sviluppato e preso in considerazione durante i negoziati. Le 16 pagine scritte riportano i quattro grandi pilastri su cui la società, secondo gli attivisti, dovrà basarsi durante la transizione energetica.
Giovani più coinvolti
Il primo punto è quello di una “Partecipazione significativa” dei giovani, che sono chiamati a subire e guidare il cambiamento. Come fare? Chiedendo “ai Paesi di aumentare urgentemente il supporto finanziario, amministrativo e logistico per promuovere l’impegno dei ragazzi”.
In più, gli Stati dovrebbero “destinare urgentemente e rendere facilmente accessibili i fondi per sostenere la partecipazione dei giovani ai processi decisionali che riguardano i cambiamenti climatici”.

Ripresa sostenibile
Al secondo punto si parla di una “Ripresa sostenibile” per il periodo post-pandemia, da raggiungere attraverso una “transizione energetica urgente” e “inclusiva entro il 2030”, che dia priorità “all’energia sostenibile” per mantenere l’obiettivo del Trattato di Parigi sul clima, cioè contenere il riscaldamento globale entro 1,5 o massimo 2 gradi.
Tra le altre cose, si chiede di investire in ricerca e sviluppo, così che la transizione dia vita a posti di lavoro dignitosi, e si esorta la politica a creare un “sistema di finanziamento del clima trasparente e responsabile, con una solida regolamentazione delle emissioni di carbonio”. Spazio anche al turismo verde e alla protezione delle popolazioni più vulnerabili.
Nessuno escluso
Si passa poi a un maggior “Coinvolgimento degli attori non statali”. Così, da un lato si chiede “la partecipazione di giovani imprenditori, artisti, agricoltori e atleti, provenienti in particolare da economie emergenti e gruppi emarginati”, favorendo “l’accesso ai finanziamenti pubblici e privati, nonché lo sviluppo delle infrastrutture, incluso l’accesso a Internet”.
Dall’altro si chiede agli stakeholder, soprattutto quelli privati, di “allineare le operazioni attuali e future e la catena di fornitura alle zero emissioni”, da garantire attraverso informazioni chiare, trasparenti e verificate.
Ma, soprattutto, c’è “l’abolizione dell'industria dei combustibili fossili”, da “iniziare rapidamente e immediatamente”, fissando il limite massimo al 2030 e garantendo una transizione decentralizzata.
Più formazione
Il documento si chiude con la speranza di formare una “Società climaticamente cosciente”. I decisori politici dovrebbero quindi “lavorare con i giovani” e condividere le loro informazioni usando specifiche piattaforme. Ma anche “fornire un’istruzione completa e universale sui cambiamenti climatici”, alle persone di tutte le età.
E ancora, i Governi dovranno “sensibilizzare le persone all’adattamento” usando “media, campagne, arte, sport, intrattenimento, influencer e social”. Ultimo, ma non meno importante, formare i giornalisti sulle implicazioni della crisi in atto e combattere le fake news per trasmettere informazioni precise al pubblico.