Ha suscitato molta curiosità la decisione di Tesla di ritirare la domanda per il finanziamento Ue da 1,14 miliardi di euro per costruire uno stabilimento per le batterie vicino alla Gigafactory di Berlino, inserito tra i cosiddetti Ipcei (gli Importanti progetti di comune interesse europeo).

Una scelta che sembra ormai irrevocabile, perché è arrivata la conferma di Peter Altmaier, ministro federale tedesco dell’Economia, che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale al riguardo, sgombrando il campo da qualunque dubbio. Ma lo stabilimento si farà lo stesso. Come? Contando solo sulle proprie forze.

Troppa burocrazia

La domanda sorge spontanea: cosa ha spinto la Casa a prendere questa strana decisione? La versione ufficiale è che i piani rimangano invariati, ma non sembra avere molto senso, perché costringerebbe il costruttore americano a mettere di tasca propria, e subito, tutti e 5 i miliardi di euro previsti per l’investimento, invece di "soli" 4 miliardi.

Celle batterie Tesla 4680 - produzione pilota
Le celle 4680 di Tesla

Ecco perché Automotive News Europe, citando fonti informate sulla questione, ha raccontato una verità un po’ diversa. Pare che Elon Musk e soci siano diventati allergici alla burocrazia del Vecchio Continente, con cui, loro malgrado, hanno dovuto familiarizzare per la costruzione di GigaBerlin.

C’entra anche il Cybertruck?

A questo punto, invece di combattere con le lungaggini tipiche delle nostre parti, Tesla preferirebbe concentrare gli sforzi economici sull’impianto di Austin, per arrivare in tempi brevi allo sviluppo delle famose celle 4680: quelle da montare, tra gli altri veicoli elettrici, anche sul Cybertruck. Poi, si penserà alla Germania.

Proprio riguardo al pick-up elettrico, il ceo ha annunciato su Twitter un ampliamento della gamma con la versione a 4 motori. Insomma, Elon Musk non abbandonerà Berlino e dintorni, ma se la vedrà da solo per non essere vincolato alle autorità locali e portare su strada i suoi modelli più attesi il prima possibile.