Quello di Polestar è un piano ambizioso. Il marchio, nato solo pochi anni fa, ha intenzione di passare dalle “zero vendite” del 2018 a 290.000 vetture consegnate nel 2025 con un break-even point fissato al 2023. Per raggiungere gli obiettivi non ha in mente solo nuovi modelli, ma una strategia più articolata.

Greg Hembrough, a capo di Polestar Americas, ha detto in una recente intervista che quanto mostrato fino a oggi dal marchio è solo l’inizio e che il futuro sarà caratterizzato da modelli completamente diversi dalle Polestar 1 e Polestar 2 attualmente in circolazione.

Porsche nel mirino

Hembrough, parlando con Green Car Reports, si è spinto oltre affermando: “Non ci sono ragioni per cui i nomi della Polestar 2 e della Polestar 3 siano usati nella stessa frase”. Un’ammissione senza mezzi termini di quanti progressi il brand scandinavo stia facendo sotto tutti i punti di vista.

La futura gamma del marchio si articolerà inizialmente su tre modelli: Polestar 3, Polestar 4 e Polestar 5. A quanto pare vorranno rappresentare alternative a zero emissioni di vetture premium dal piglio sportivo (non per niente Polestar nacque proprio come badge delle Volvo ad alte prestazioni).

Precetto di Polestar

In particolare, Polestar 3 (che sarà la prima ad arrivare, nel 2023) vorrà essere una sorta di antagonista a batteria della Porsche Cayenne, mentre la Polestar 4 avrà nel mirino la Macan (anch’essa pronta a diventare elettrica) e la Polestar 5 sarà una berlina sportiva che nascerà su una piattaforma apposita e che si proporrà come alternativa a Panamera e Taycan.

Motori e batterie in proprio

È un piano ambizioso, si diceva, che passa anche dallo sviluppo di motori e batterie ad alte prestazioni in proprio. Per quanto riguarda i primi, Polestar sta lavorando a una nuova unità propulsiva individuata dal nome di progetto P10 che dovrebbe essere 1,5 volte più potente di quella adottata dalla Taycan e che dovrebbe arrivare a sviluppare più di 600 CV. Ultra compatta, con dimensioni di 36 x 50 x 64 cm, sarà abbinata a una trasmissione a 2 marce (anche qui, le analogie con la berlina elettrica di Zuffenhausen sono evidenti) che migliorerà l’efficienza generale.

Per quanto riguarda le batterie, invece, Polestar ha istituito un team di tecnici con sede nel Regno Unito che collabora con Lotus per la progettazione e la realizzazione di accumulatori con architettura a 800 volt (ma compatibili anche con quella a 400 volt). Stando alle prime indiscrezioni dovrebbero avere una capacità di 103 kWh, dovrebbero essere capaci di ricaricarsi fino all’80% in 20 minuti e sarebbero dotati anche di V2X (cioè, di ricarica bidirezionale) fino a 20 kW.

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