Il trimestre appena chiuso, primo nel 2022, segna uno spartiacque per BYD, principale costruttore di veicoli elettrici in Cina. Dopo marzo, la Casa ha infatti deciso di mettere la parola fine alla produzione di auto a combustione, per focalizzarsi solo su vetture full electric e ibride plug-in.
“In futuro, BYD si concentrerà su veicoli puramente elettrici e ibridi plug-in nel settore automobilistico”, ha affermato la società in una dichiarazione che ha depositato domenica alla Borsa di Hong Kong.
Marzo positivo
Una scelta figlia non solo della transizione energetica, ma anche del successo delle auto a batteria del costruttore, che nel mese scorso ha venduto 104.878 NEV (New energy vehicles): numeri in crescita rispetto alle 24.218 unità dello stesso mese del 2021. In quella cifra sono comprese 53.664 elettriche pure e 50.674 ibride plug-in, più 540 veicoli commerciali.
La mossa di BYD è una risposta all’impegno di Pechino ad aumentare l’uso di energia verde. La Casa è stata anche tra i costruttori ad aver firmato il patto sull’auto alla Cop26 di novembre, andata in scena a Glasgow, in Scozia. Tra gli altri, anche Volvo, Ford, General Motors, Mercedes-Benz e Jaguar Land Rover.
Lo stop alle endotermiche
Sono tante, però, le Case che stanno dicendo addio a benzina e diesel per puntare solo sulle batterie. Questo, comunque, non significa che il costruttore chiuderà completamente la produzione di motori endotermici.
Prima di tutto perché gli ibridi plug-in ne avranno ancora bisogno. E poi perché BYD ha rassicurato i clienti sul fatto che continuerà a fornire loro pezzi di ricambio e servizi necessari. In ogni caso, un bel colpo per l’elettrificazione in Cina, il più grande mercato al mondo di veicoli a zero e basse emissioni.
Fonte: Reuters