Il momento è complicato per tutta l’industria delle quattro ruote, ma il futuro dell’auto elettrica non è a rischio. Ne è sicuro RJ Scaringe, ceo di Rivian, che parla dei problemi alle catene di approvvigionamento e dei prossimi passi della Casa in un’intervista ad Automotive News.

Se, da un alto, è vero che lo stabilimento nell’Illinois potrebbe produrre molti più pickup R1T, SUV R1S e furgoni Amazon, dall’altro il numero 1 della startup sui veicoli elettrici non è preoccupato per cosa accadrà da qui ai prossimi anni.

Concentrati su tutto

“C’è un’enorme concentrazione sul breve termine”, dichiara Scaringe nell’ex stabilimento Mitsubishi che il costruttore ha acquisito e ristrutturato con attrezzature moderne. “Ma non ho dato il via a Rivian per focalizzarmi solo sulla prossima settimana”. Insomma, priorità alle contingenze, come è ovvio che sia, ma l’occhio va rivolto sempre al lungo periodo.

A mettere in difficoltà la Casa sono gli stessi problemi che stanno affliggendo l’intero comparto automotive: dalla crisi dei chip alle conseguenze della guerra in Ucraina, fino ad arrivare alla scarsità di cablaggi. Eppure il ceo ostenta ottimismo:

“La maggior parte dei componenti, che si tratti di semiconduttori o di hardware interni al veicolo, non sono vincolati. Se alcuni lo sono è perché c’è una ragione. Il mondo ne ha bisogno di più”.

rivian r1t fabrica
Produzione nell'impianto Rivian

La Borsa fa bene

Una posizione netta e chiara, dimostrata dagli investimenti previsti. Rivian sta infatti portando avanti i suoi ambiziosi piani per costruire una seconda fabbrica vicino ad Atlanta e per apportare alcune modifiche ai suoi veicoli, comprese nuove configurazioni ai motori e alle batterie. Da questo punto di vista, il costruttore può contare sull’ingresso in borsa dei mesi scorsi, che ha dato la possibilità di investire senza tener troppo conto delle perdite attuali:

“Fortunatamente abbiamo capitalizzato le attività a un livello tale che, se questa settimana consegniamo un numero ‘X’ o ‘2X’ di veicoli, i numeri non hanno un impatto materiale sulla nostra redditività finanziaria”.

Una mossa che potremmo definire lungimirante, visto che il 2021 si è chiuso con una perdita da oltre 2,4 miliardi di dollari. Il primo trimestre ha visto invece una produzione di 2.553 veicoli, che portano il totale a 3.568 dall’avvio dei macchinari, a settembre scorso. La startup non fornisce però specifiche per modello.

Il futuro di Rivian

In futuro, Rivian potrà contare sulle 83.000 prenotazioni di R1T e R1S, oltre all’ordine di Amazon per 100.000 furgoni. Alla fine, il costruttore stima che produrrà circa 25.000 veicoli nel 2022. E quando lo stabilimento entrerà in servizio a pieno regime assicurerà 150.000 veicoli all’anno.

“Sarebbe ridicolo se impostassimo la nostra strategia e le cose su cui stiamo lavorando a lungo termine in base all’offerta a breve termine”, conclude Scaringe.