Il miliardario George Soros ha acquistato circa 20 milioni di azioni di Rivian nel quarto trimestre del 2021. Le autorità hanno da poco reso nota l’operazione specificando che il magnate di origini ungheresi è entrato in possesso della bellezza di 19.835.761 azioni che, al momento dell’acquisto, avevano un valore di circa 2 miliardi di dollari.

L’operazione ha reso il fondo di Soros uno dei principali azionisti dell’azienda statunitense fondata e diretta da JR Scaringe. Insieme al Soros Fund Management ci sono Amazon, che detiene circa il 20% delle azioni, e Ford, che è al 12%.

Le azioni scendono ancora

La notizia, arrivata a contrattazioni chiuse, non ha ancora avuto riflessi sul titolo, che venerdì aveva perso intanto il 9% e che dall’inizio dell’anno registra una contrazione del 43%. Rispetto al massimo storico di 179,46 dollari raggiunto il 16 novembre 2021, il prezzo delle azioni oggi è del 67% più basso.

Il problema principale di Rivian, come di molte altre Case, riguarda la riduzione della produzione. A dicembre l’azienda affermava di aspettarsi un rallentamento delle linee di qualche centinaia di veicolo al mese rispetto all’obiettivo delle 1.200 vetture inizialmente stimate per il 2021.

Non proprio una bella notizia per una Casa che ha appena avviato la consegna delle prime vetture e che ha dichiarato, proprio in fase di IPO, di avere piani ambiziosi per il 2022.

2022 Rivian R1T

I prossimi passi

I mercati si chiedono quindi se JR Scaringe e soci, a partire da Jeff Bezos, riusciranno a rispettare le promesse. Nelle intenzioni, infatti, c’è quella di realizzare un secondo polo produttivo negli Stati Uniti, per il quale sono stati previsti investimenti pari a 5 miliardi, e di uscire dai confini statunitensi per affacciarsi in Europa.

A tal proposito, Rivian avrebbe già avviato le assunzioni per creare una forza di vendita e una rete di assistenza nel Vecchio Continente e avrebbe già registrato i nomi dei futuri modelli, che saranno più piccoli degli attuali R1T ed R1S e che dovrebbero essere più adatti ai mercati da questa parte dell’Atlantico.