La domanda di batterie per le auto elettriche è in costante crescita e non invertirà il trend in futuro, non nel breve né nel medio termine. Almeno finché il riciclo non inizierà a esprimere tutto il suo potenziale. Ma nel frattempo, cosa succede nel mondo dei produttori di litio?

Secondo l’analisi di Benchmark Mineral Intelligence, società di analisi specializzata nell'industria mineraria, l’industria del litio avrà bisogno di investire 42 miliardi di dollari da qui alla fine del decennio se vorrà arrivare al 2030 con una capacità in grado di soddisfare la crescente domanda.

Caccia al litio

Nel dettaglio, Benchmark Mineral Intelligence ritiene indispensabili investimenti da 7 miliardi di dollari all’anno da qui al 2028, affinché le società del settore non si facciamo trovare impreparate.

Secondo la società londinese, la domanda di litio – o meglio, di litio carbonato equivalente - nel 2030 raggiungerà le 2,4 milioni di tonnellate: si tratta di un valore quattro volte superiore a quello attuale, visto che per il 2022 si pensa che si arriverà a una produzione totale di circa 600.000 tonnellate.

Processi minerari al litio

Occhio ai prezzi

L’evoluzione del mercato del litio non riguarda solo la crescita dei volumi, ma anche un diverso modo nella stesura dei contratti di acquisto. In Cina, ad esempio, si è passati a transazioni che a livello unitario riguardano minori quantità di litio, ma avvengono con maggiore frequenza.

Questo modo di affacciarsi sul mercato ha portato a una maggiore volatilità del prezzo, tanto che dalla pubblicazione bimestrale dei prezzi, Benchmark Mineral Intelligence ha deciso di passare a una pubblicazione settimanale per almeno tre diversi indici:

  • Carbonato di litio ≥ 99,5% (Li2O3)
  • Carbonato di litio ≥ 99,0% (Li2O3)
  • Idrossido di litio ≥ 56,5% (LiOH)

E il nichel?

Tornando alla questione degli investimenti, Benchmark Mineral Intelligence prevede che anche la fornitura di altre materie prime necessarie alla produzione di batterie possa arrivare al punto in cui l’offerta non sarà più in grado di soddisfare la domanda.

Si pensa, ad esempio, che nel 2030 si registrerà un deficit di nichel raffinato pari a 230.000 tonnellate. A prevederlo è Nickel Forecast, società sempre di proprietà di Benchmark Mineral Intelligence, concentrata esclusivamente sulle analisi riguardanti il mercato del nichel.  

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