Pochi, anche se non pochissimi, sono stati i costruttori che all'inizio del '900 si sono cimentati con successo nella produzione in serie di vetture 100% elettriche. A questi va però aggiunto il consistente numero di imprese che con molta buona volontà hanno intrapreso l'iniziativa senza riuscire, per varie ragioni, a portarla a termine.
Tra questi va citato il caso di Rudolf Slaby, figlio di Adolf Slaby, uno dei fondatori della nota azienda di elettronica tedesca Telefunken, che subito dopo la Prima Guerra Mondiale, più precisamente nel 1919, costruì la Elektrowagen, una piccola vettura 100% elettrica diventata famosa con il nome di Slaby-Beringer Wagen.
Le origini della Elektrowagen
Subito dopo aver finito gli studi presso l’Istituto Technische Hochschule di Charlottenburg, un quartiere di Berlino, Rudolf Slaby iniziò la sua carriera lavorativa nel settore automobilistico. Dopo una breve parentesi presso la Bergmann Elektrizitäts AG e l’assunzione alla Daimler Motoren Gesellshaft come responsabile reparto ricerca e sviluppo, Rudolf iniziò a lavorare in ambito aeronautico a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.
La sconfitta della Germania e il conseguente divieto di produrre aerei obbligò Slaby a trovare un nuovo lavoro presso un’altra azienda automobilistica di Berlino. Fu proprio durante questo periodo che il giovane trova ispirazione per costruire la Elektrowagen, una piccola vettura 100% elettrica con carrozzeria monoposto in legno, alimentata da un pacco batteria a 12 celle da 24 V.
L’inizio della produzione
Rudolf, che utilizzava la piccola monoposto elettrica per i propri spostamenti personali, incontrò nel 1919 Jørgen Skafte Rasmussen, un ingegnere danese che aveva fondato pochi anni prima l’azienda automobilistica DKW, diventata Audi nel 1965.
La reciproca ammirazione portò i due a stringere un accordo commerciale per la produzione di 100 Elektrowagen. Slaby fondò così, insieme al cugino Hermann Beringer, la Beringer Abteilung Kleinautobau, un’azienda fondata per costruire le carrozzerie e i telai in legno mentre i motori elettrici venivano forniti dalla società Levy.
La nascita e la fine
I ritardi legati alla fornitura di motori elettrici spinse Slaby e Beringer a fondare nel 1919 la SB-Automobil-Gesellschaft mbH con la partecipazione come socio di Rasmussen. Nel primo anno di produzione vennero costruite ben 257 vetture mentre nel 1920 arrivò dal Giappone una commessa di 200 vetture che, però, dovevano essere equipaggiate con batterie a 18 celle.
Intanto, nel 1921, venne presentata al Salone di Berlino una versione evoluta dell'auto, con ruote a disco e con un nuovo collegamento tramite ingranaggi tra motore e assale. A questa vennero affiancate altre varianti di carrozzeria, a due posti e commerciale con passo lungo e tre assi.
Purtroppo, poco dopo, i clienti giapponesi dovettero disdire la commessa a causa del grande terremoto che aveva colpito la regione del Kanto. Questo e l’aumento dell’inflazione misero a dura prova le sorti dell’azienda Slaby-Beringer che il 1° settembre del 1924 dichiarò fallimento finendo per essere incorporata all'interno della DKW.