Qualcuno può pensare a delle aspre critiche, qualcun altro può vederli come i consigli - un po' sfacciate - di chi ci è già passato. Comunque la si guardi, non sono sicuramente parole al miele quelle pronunciate da Elon Musk per commentare la situazione finanziaria di Rivian e Lucid.
Il supermanager di Pretoria ha parlato dei rivali durante un’intervista al Tesla Silicon Valley Owners Club. La sua previsione? Di questo passo, non c’è altro destino per i competitor se non quello del fallimento. A meno che non ascoltino i suoi consigli. Un guanto di sfida in particolare per Jeff Bezos, che su Rivian ha puntato moltissimo e che di certo non vorrà farsi surclassare da Musk.
“Nel cimitero delle auto”
“Se qualcosa non cambia in modo significativo con Rivian e Lucid, entrambi finiranno in bancarotta. Stanno andando verso quella direzione”, è stata una delle frasi uscite dalla bocca del boss di Tesla. Che poi ha rincarato la dose:
“Spero che possano fare qualcosa, ma, se non riusciranno a ridurre drasticamente i loro costi, saranno in grossi guai e finiranno nel cimitero delle auto come tutti gli altri, ad eccezione di Tesla e Ford”.
Focus Rivian
Più avanti, nel corso della stessa chiacchierata con l’Owners Club della Silicon Valley, il ceo della Casa si è concentrato soprattutto sulla situazione di Rivian. E questa volta ha provato a dire qualcosa di un po’ più costruttivo: “Il mio consiglio è di tagliare immediatamente e drammaticamente i costi su tutta la linea, altrimenti è condannata”.
Una mossa che sembra il contrario di quella fatta pochi mesi fa, quando il costruttore si è visto costretto ad aumentare i prezzi di tutti i suoi veicoli elettrici, salvo poi fare retromarcia su quelli già prenotati. Così “si riduce esponenzialmente il numero di persone che possono permettersi una vettura”, ha commentato ancora Musk.
Il precedente di Tesla
In effetti, Rivian ha perso 1,6 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2022, a fronte di un fatturato di soli 95 milioni. C’è però da dire che anche Tesla, in passato, ha dovuto affrontare problemi simili, soprattutto nel 2018.
“L’azienda stava perdendo denaro come pazzi”, dichiarò il ceo poco dopo aver superato il suo momento più buio. Come ne uscì? L’unico modo per rimettersi in gioco, disse all’epoca, era la “scommessa da 370 km”, in riferimento alla Model 3.
“Ho dedicato il 90% delle mie giornate all’ingegneria e alla produzione, dormendo spesso in fabbrica e lavorando anche per 120 ore di fila”. Una situazione che ha ricordato la crisi del 2008, quando a listino c’era solamente la prima generazione della Tesla Roadster e le vendite non andavano certo bene.
“Avevamo meno del 10% di probabilità di successo, ma ce l'abbiamo fatta”. Certo, con soluzioni un po’ estreme, ma il tempo ha dato ragione a Musk. E forse i suoi suggerimenti potranno essere ascoltati dai suoi rivali.
Fonte: Electrek