Ci sarà un (bel) po' di Italia nella hypercar Apricale della Viritech, la velocissima berlinetta stradale con cui l'azienda britannica punta ad affermare le potenzialità della propulsione fuel cell a idrogeno nel mondo dei veicoli ad altissime prestazioni. La Casa ha infatti scelto come partner nientemeno che il centro stile Pininfarina.

Apricale, che sarà mostrata in anteprima all'imminente Festival of Speed di Goodwood con le prime consegne entro la fine del 2023, avrà infatti soprattutto il ruolo di manifesto "definitivo" delle capacità di Viritech di sviluppare soluzioni per la mobilità e l'energia pulita. Un ambito in cui il costruttore UK punta a una posizione di primo piano spaziando dal settore automotive a quelli marittimo, aerospaziale e più in generale alla distribuzione di energia, con tecnologie per la generazione, lo stoccaggio e l'impiego efficiente di idrogeno come vettore energetico.

Design e manifattura

Pininfarina non si limiterà a tracciare il design finale dell'auto, ma sta trattando con Viritech per gestirne anche la produzione in serie limitata direttamente nel suo atelier di Cambiano (TO), dove l'AD del centro stile Silvio Pietro Angori e quello di Viritech Timothy Lyons (nella foto sotto) hanno sottoscritto l'accordo.

Angori e Lyons

Una nuova applicazione

Un progetto come quello di una hypercar impone standard molto vincolanti per l'intera progettazione, e rappresenta il banco di prova più impegnativo per testare la flessibilità delle tecnologie. Infatti, Viritech ha dovuto reinventare completamente il suo sistema brevettato Tri-Volt, che comprende un dispositivo fuel cell capace di generare centinaia di kW e una piccola batteria ad elevata densità, nel corpo di un'auto leggera e veloce.

Un'operazione non del tutto nuova visto che recentemente la stessa Viritech ha collaborato con la factory BAC per la e-Mono, una particolare variante della monoposto stradale Mono dotata appunto di un sistema propulsivo fuel cell da oltre 500 km di autonomia.

La chiave è nella gestione energetica (EMS o Energy Management System), capace di passare dall'alimentazione diretta tramite le celle di combustibile a quella a batteria in meno di 100 millisecondi, e nella compattezza del complesso che ha un peso a secco inferiore a 1.000 kg.