Progettata dall’Emirates Team New Zealand (ETNZ) per essere la prima barca fuel cell di supporto nell’America’s Cup, la Chase Zero sta stupendo tutti, persino i suoi creatori. Merito di alcune performance impressionanti, tenuto conto che il natante ha appena iniziato a toccare la superficie dell’acqua.

Arrivata al suo nono giorno di test intorno al porto di Waitemata, ad Auckland, l’imbarcazione non ha avuto alcun problema a raggiungere la velocità massima stimata di oltre 50 nodi (93 km/h). Ma ciò che ha veramente sbalordito è stata la sua autonomia.

Meglio delle barche tradizionali

Dopo aver riempito al 96% i quattro serbatoi di Chase Zero, il team è riuscito infatti a navigare per circa 6 ore, coprendo una distanza di 280 km intorno ad alcune isole nel Golfo di Hauraki. “Non ci aspettavamo di viaggiare così a lungo”, racconta Nick Burridge, coordinatore delle operazioni per la barca a idrogeno.

Foto- Chase Zero, la barca da caccia a idrogeno Toyota

Considerata una velocità di navigazione media di 28 nodi (50 km/h), la squadra sostiene che un corrispondente natante a combustione non avrebbe avuto abbastanza carburante per completare lo stesso itinerario. Anzi, Chase Zero aveva persino un 10% di idrogeno ancora a disposizione.

Amica di Toyota

In base a queste dimostrazioni, gli ingegneri dell’ETNZ stimano che la barca possa fare persino meglio e raggiungere un’autonomia di 178 miglia nautiche (330 km). E a spingere questo natante da record, lungo 10 metri, sono le celle a combustibile Toyota da 80 kW.

La Casa giapponese, tra l’altro, è tra le più attive per la tecnologia a idrogeno. Anche applicata alla navigazione. Suo, ad esempio, è il catamarano fuel cell. È invece sfruttando la Mirai che nasce una barca a idrogeno.

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