Total cost of ownership, o più semplicemente Tco: sono le parole magiche che dovrebbe avere a mente ogni automobilista. Quelle che consentono di risparmiare per davvero sulla propria vettura, perché considerano non solo il prezzo d’acquisto iniziale, ma tutte le altre spese da sostenere, dalle tasse alla manutenzione, passando per i carburanti o la ricarica.

Più di uno studio dimostra che, in questa specie di asta al ribasso, le auto elettriche possono già oggi dire la loro. E ora arriva un’altra conferma. L’ultima analisi di questo tipo si concentra proprio sul panorama italiano ed è battezzata “Factors affecting cost competitiveness of electric vehicles against alternative powertrains: a total cost of ownership-based assessment in the italian market”. A realizzarla sono stati Simone Franzò, Alessio Nasca e Vittorio Chiesa del Politecnico di Milano.

Sei avversari, un vincitore

Il risultato dice che, a livello economico, le BEV la spuntano in due dei quattro segmenti considerati, quelli A e C, che raggruppano citycar e vetture medie. Il merito va principalmente a due elementi: gli incentivi all’acquisto e i costi di ricarica, inferiori rispetto ai carburanti. Secondo l'analisi insieme questi due elementi hanno più che compensato lo scoglio iniziale del prezzo di listino.

Fiat 500 elettrica, Olivier François e Stefano Boeri
Fiat 500 elettrica, esempio di segmento A
volkswagen-id.3-2020
Volkswagen ID.3, esempio di segmento C

Per arrivare a questa conclusione, le BEV se la sono vista con altre sei motorizzazioni: benzina, diesel, ibride, plug-in, Gpl e metano. Si tratta, secondo gli autori, del primo documento che confronta così tanti segmenti e sistemi di alimentazione.

L’Italia è stata invece scelta come oggetto di studio perché terra di motori tra le più importanti in Europa, ma con una delle quote di mercato più basse di tutte per le full electric, pari al 3,6% nei primi 6 mesi di quest'anno. 

Più BEV in Italia

Tra le pagine dello studio, viene ricordato che a penalizzare la diffusione delle auto elettriche sono soprattutto tre fattori: tecnici, come prestazioni, autonomia, degrado della batteria e presenza delle colonnine; economici, che vanno dal prezzo d’acquisto iniziale alla ricarica e che comprendono ecobonus, assicurazione, tasse ridotte e parcheggi gratuiti; ambientali, cioè l’azzeramento delle emissioni.

Toyota BZ4x: porta di ricarica anteriore sinistra dietro il parafango

Quelli che toccano direttamente le tasche degli automobilisti sono i più considerati da chi deve comprare un’auto nuova, che spesso, però, si concentra solo sul listino, senza considerare tutte le altre voci. Averle bene a mente può aiutare invece a fare una scelta più consapevole e a risparmiare nel lungo periodo.

L’obiettivo dello studio, disponibile qui, era proprio quello di colmare questa lacuna. E forse riuscirà a centrarlo, perché anche altri report hanno già dimostrato che conoscere il Total cost of ownership dell’auto (insieme a una valutazione accurata dell'utilizzo che se ne andrà a fare) può indirizzare gli automobilisti verso scelte non così scontate.