Con un emendamento al decreto Semplificazioni presentato all'Aula della Camera, sono iniettati altri 20 milioni di euro per incentivare l'acquisto di scooter elettrici di categoria L1, che vanno così a sommarsi ai 15 milioni stanziati a maggio, ora terminati.
I 20 milioni in questione verranno prelevati dal fondo previsto inizialmente per incentivare le auto rientranti nella fascia emissiva 21-60 g/km di CO2, in sostanza le ibride plug-in, che attualmente ammonta ancora a 197.467.250 euro.
Serve "un disegno complessivo"
A presentare la modifica sono stati i deputati del Movimento 5 Stelle, Davide Crippa, Giuseppe Chiazzese e Luca Sut, che hanno commentato l'emendamento affermando che:
"La mobilità elettrica deve essere al centro della politica industriale del
Paese. Continueremo a batterci per supportare l'innovazione nel settore della mobilità. Bisogna accompagnare le aziende e i lavoratori con un disegno complessivo che servirà a cogliere le opportunità che derivano dalla creazione di nuove filiere nell'elettrificazione della mobilità".
Lo scooter elettrico piace
Lo spostamento di questi 20 milioni di euro, del resto, non va a compromettere gli equilibri dei bonus statali nel settore auto. Questo perché, al momento, le richieste di accesso all'incentivo per la fascia 21-60 g/km di CO2 sono invischiate in una fase di mercato particolarmente complicata, tra domanda debole e offerta a singhizzo.
Al contrario, i 15 milioni inizialmente stanziati per gli scooter elettrici sono andati esauriti velocemente e averne altri 20 a disposizione per un settore dalla forte domanda è sicuramente positivo. Nello specifico, i soldi sono destinati ai ciclomotori elettrici i categoria L1. Si tratta quindi di scooter a batteria con potenza nominale continua inferiore o uguale a 4 kW.
L'ecobonus dedicato agli scooter elettrici consente un risparmio del 30% fino a un massimo di 3.000 euro, che salgono al 40% o massimo 4.000 euro se viene contestualmente rottamato un mezzo di pari categoria omologato da Euro 0 a Euro 3.