Prosegue su più piani e su scale differenziate l’impegno europeo per ridurre la dipendenza dall'estero nei settori chiave della transizione energetica. Il Vecchio Continente, che è il principale produttore al mondo di motori elettrici, acquista infatti come sappiamo gran parte delle materie prime necessarie a costruirli dai Paesi asiatici.

Ora, tra le varie iniziative per svincolarsi da questa situazione, si inserisce anche il progetto REEsilience. L’obiettivo a tendere è quello di creare una catena di approvvigionamento continentale per i materiali magnetici e le terre rare necessarie alla produzione di motori elettrici, da utilizzare in vari campi, dalle auto alle turbine eoliche.

Tra efficienza e riciclo

A differenza di altre iniziative decisamente più ampie, il progetto REEsilience è più snello e mirato e si concentra solo nell'ambito della ricerca. Coordinato dall'Istituto per le tecnologie strategiche e i metalli preziosi dell'Università di Pforzheim (Germania), è finanziato dal programma di investimenti Horizon Europe con 12 milioni di euro. 

Il consorzio alla guida del progetto - che si concluderà nel 2026 - comprende 16 partner (più due associati) nell'ambito della ricerca, provenienti da 10 Paesi europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito).

In una prima fase, il progetto arriverà a classificare tutte le terre rare necessarie per la costruzione di magneti per motori elettrici indicandone il luogo di provenienza, le caratteristiche chimiche, la sostenibilità e l’andamento dei prezzi. Una vera e propria Bibbia delle materie prime. Per ogni materiale, inoltre, il programma individuerà le aree geografiche con il più alto potenziale di crescita, in modo da poter creare un sistema di approvvigionamento organizzato ed efficiente.

I magneti morbidi promettono di rendere i motori elettrici 3 volte più leggeri

Riciclo e prestazioni

L'obiettivo che si pongono i ricercatori è duplice: definire un sistema di estrazione e produzione sostenibile e in grado di rispondere correttamente alle esigenze del mercato, ma anche avviare tutta una serie di processi per il recupero e il riciclo delle terre rare provenienti da motori elettrici e magneti giunti a fine vita.

Attraverso l'uso di software avanzati, i centri di ricerca coinvolti ritengono infine di poter capire anche in che percentuali sarà possibile con le tecnologie odierne utilizzare metalli riciclati senza compromettere le prestazioni dei motori.