Dopo che sali su un monopattino elettrico, non scendi quasi più. Sono tanti gli italiani che hanno ridotto o addirittura abbandonato l’uso dell’auto dopo aver sperimentato la micromobilità condivisa: oltre un terzo, precisamente il 37%.

È il risultato di un sondaggio pubblicato da Voi Technology, società svedese che offre monopattini elettrici in sharing. Realizzato a luglio negli 11 Paesi in cui opera l’azienda, il questionario offre diversi spunti.

Combo col Tpl

Sono 25 le domande a cui hanno risposto i 10.000 clienti selezionati casualmente da Voi. Focus di tutto è stato indagare sul “modal shift”, cioè come la micromobilità in sharing sostituisce l’auto, chiedendo agli utenti quale veicolo avrebbero utilizzato per il loro ultimo spostamento se i monopattini non esistessero.

Unasca e Voi Technology per le lezioni sui monopattini

Più del 55% dei rispondenti afferma di combinare corse in scooter con mezzi pubblici: una percentuale che non solo cresce del 47% rispetto al 2021, ma che dimostra come il Tpl non sia in competizione con la mobilità condivisa. Anzi, le due soluzioni vanno a integrarsi fra loro. C’è poi un 20% di clienti italiani che ormai si sposta solo in monopattino (25% in Europa).

Monopattini per tutti

Altro dato interessante è che i monopattini sembrano piacere a tutti, senza differenze anagrafiche o geografiche. Quasi la metà degli intervistati con più di 45 anni dichiara di utilizzare l’auto molto meno da quando ha scoperto la micromobilità.

Discorso simile per chi abita in periferia: oltre il 60% di chi vive a 30 minuti dal centro ha diminuito l’uso della vettura privata. E tutto questo consente di “ridurre il livello di congestione del traffico e migliorare la qualità dell'aria”, che “sono necessità ormai non più rinviabili”, come ricorda Magdalena Krenek, general manager di Voi Technology.