Dopo aver visitato l’impianto a Fremont all’inizio di quest’anno, l’analista Adam Jonas, di Morgan Stanley, diede un giudizio molto netto: “Tesla non nasconde che l’impianto è progettato in modo inefficiente”. Troppo stretti, secondo lui, gli spazi tra le quattro mura.
Elon Musk aveva già fatto capire che la Casa sta progettando un’espansione “significativa” della fabbrica, ma tutti avevano pensato a un allargamento della produzione di auto. In pochi avrebbero invece immaginato che il ceo si riferisse soprattutto alle batterie. Eppure è quanto si scopre leggendo alcuni file presentati il 30 agosto all’amministrazione della città.
Più batterie
Li ha scovati Teslarati e il primo è rinominato “Tesla F21-0391-A - CTA Battery B-Build”. Ma al di là dei nomi, il documento rivela che la Casa ha chiesto l’autorizzazione a installare una linea produttiva di accumulatori:
“Nuova linea di macchinari per la produzione di batterie al secondo piano dell’edificio principale di assemblaggio. La presente richiesta di autorizzazione riguarda la parte della linea relativa ai moduli”, si legge.
A portare gli accumulatori all’impianto era stata finora solo la gigafactory di Sparks, in Nevada. È però evidente che Elon Musk punti ad un avvicinamento di tutti i componenti, con l’obiettivo di accelerare la produzione e arrivare a 20 milioni di vendite nel 2030. Anche perché il ceo mira a farsi le famose batterie 4680 in casa, oltre che acquistare da fornitori esterni. Il progetto vale 1,5 milioni di dollari.
Ancora più grande
Stando poi a un altro file, il costruttore investirà 1,3 milioni per installazione un nuovo ufficio di manutenzione, un’area di stoccaggio e produzione di celle, attrezzature per cofano, parafango e coperchi del bagagliaio. Il progetto si trova al primo piano dell’edificio di assemblaggio. La crescita di Tesla non vuole fermarsi e potrebbe comprendere i piani per una gigafactory in Canada.
Fonte: Teslarati