Quando si parla di auto elettriche, si sa, il discorso finisce sempre sui tempi di ricarica e le percorrenze. Anche se la tecnologia sta facendo passi da gigante, sono tanti gli automobilisti ancora affetti da “ansia da autonomia” o che temono di restare fermi alla colonnina per troppo tempo.

Ma quanto consuma davvero un’auto elettrica? In realtà non c’è una vera e propria risposta, perché i fattori da prendere in considerazione sono tanti. Proviamo a fare chiarezza con questa breve guida.

Tra attriti e resistenze

Un'auto, a prescindere dal tipo di alimentazione, consuma di più o di meno in base a tutta una serie di fattori. La resistenza all'avanzamento, ad esempio, che è data sia dal coefficiente di penetrazione aerodinamica sia dall'attrito dei pneumatici sull'asfalto.

Ecco, in questi due ambiti, sicuramente l'avvento dell'elettrico ha fatto compiere passi da gigante alle Case. Lo dimostrano le linee generalmente molto filanti dei moderni modelli a zero emissioni (con frontali appuntiti, code sfuggenti, specchietti a goccia o maniglie nascoste, tanto per citare alcuni elementi) e le strane misure di pneumatici (oltre che le mescole dedicate) che spesso si notano su un'auto alimentata esclusivamente a batteria.

L'efficienza energetica

Ci sono poi fattori che, su un'auto elettrica, influiscono molto di più sui consumi rispetto a quanto non accada su un'auto a benzina. Sono quelli legati al dispendio di energia necessario per far funzionare apparecchiature di contorno. I fari, l'impianto di infotainment e, principalmente, il climatizzatore.

Ecco, proprio il climatizzatore è un po' una croce e delizia per chi guida un'auto a zero emissioni. In estate, ad esempio, non è raro voler rinfrescare l'abitacolo e vedere - alla sola pressione del tasto di accensione dell'impianto - l'autonomia residua prevista dal trip computer ridursi di 30, 40 o anche 50 km.

La città amica

C'è infine un interessante riflessione che riguarda il tipo di strada che si percorre. Da questo punto di vista si può dire che l’auto elettrica abbia addirittura un comportamento contrario a quello di una vettura dotata di motore endotermico.

In città, insomma, l'auto elettrica consuma poco. Meno di quanto non faccia su percorsi extraurbani o in autostrada, con quest'ultima che rappresenta lo scenario peggiore. Accade perché nel traffico, l'auto elettrica approfitta della frenata rigenerativa, che si attiva quando si rallenta e ricarica la batteria in tutte le fasi in cui non si tiene premuto il piede sull'acceleratore.

Quanto si recupera con la frenata rigenerativa

Per dare comunque un’idea di massima, lo studio “Apriamo la strada al trasporto elettrico nazionale”, condotto qualche anno fa da Enel e Politecnico di Milano, ha stimato consumi medi, in condizioni di guida reali, pari a 16 kWh/100 km in città e 18 kWh/100 km in autostrada. Ma ripetiamo: si tratta di medie, perché i fattori da considerare sono diversi.

Il climatizzatore, per dirne uno, aumenta di più i consumi delle auto elettriche che di quelle termiche, perché prende energia dalle batterie. Lo stesso discorso vale per tutte le altre funzioni che sottraggono carica, persino quelle con un dispendio molto basso, come le luci.

Tutto questo può significare ridurre l’autonomia alla vettura. Ricordiamo però che i motori elettrici compensano con un’efficienza di gran lunga superiore ai termici: il confronto parla di un 80-90% contro un più esiguo 30-40%. Nelle auto a combustione, infatti, buona parte dell’energia si disperde in calore.

Perché il motore elettrico è più efficiente

Il contributo dell’auto elettrica

Le auto a batteria stanno poi contribuendo al miglioramento dell’aerodinamica, spesso al centro dei pensieri dei progettisti per ridurre l’attrito con l’aria e ridurre i consumi. Non a caso, i veicoli più performanti in questo aspetto sono elettrici.

E a proposto di attrito e tecnologia, altro aiuto dato all’industria sono pneumatici meno resistenti all’asfalto, sviluppati con l’obiettivo di regalare qualche chilometro in più. Insomma, se l’auto elettrica ha ancora meno autonomia, bisogna riconoscere che sa come farsi valere grazie ai consumi.