L’Europa spinge sulle batterie. Lo fa anche con la neonata Upcell Alliance, associazione sbocciata in Francia dalla volontà delle aziende del settore - con il supporto dei Governi - che si pone l’obiettivo si sostenere e coordinare i soggetti che proprio nel campo degli accumulatori per auto elettriche operano.

Upcell Alliance, al momento, riunisce 36 realtà tra industrie e università, e lavorerà per permettere all’Europa sia di accelerare sulla transizione sia di muoversi verso una sempre maggiore indipendenza dai colossi asiatici e dagli altri player internazionali.

Anche l’Italia è presente

Guardando ai nomi che fanno parte della Upcell Alliance i trovano anche parecchie realtà italiane. Comau, azienda dell'orbita Stellantis specializzata nell’automazione dei processi produttivi in campo automobilistico (e non solo) o ACC – sempre per restare all’interno dell’universo Stellantis –, la joint venture che costruirà batterie in Europa che conta tre soci paritari: oltre al gruppo guidato da Carlos Tavares, TotalEnergies e Mercedes.

Tra le realtà italiane che fanno parte della Upcell Alliance c’è anche il Politecnico di Milano.

Robot Comau

Una serie di robot Comau

Un’associazione per tutta la filiera

L’idea alla base di Upcell Alliance, come detto, è quella di favorire lo sviluppo del settore della produzione di batterie per auto elettriche. Per questo l’associazione coinvolge soggetti che operano a tutti i livelli della catena del valore, da quello estrattivo a quello della produzione passando per istituti di ricerca e formazione e aziende che lavorano nel campo dello smaltimento e il riciclo.

L’associazione, che il 19 ottobre terrà a Lione un congresso che porrà in un certo senso le basi per il futuro, ritiene di poter attirare investimenti pari a 150 miliardi di euro da qui alla fine del decennio e di poter promuovere la nascita di decine di Gigafactory con sede nei vari Stati del Vecchio Continente.

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