La Francia prova lo scatto in avanti per le infrastrutture elettriche. La scorsa settimana, il Senato francese ha approvato una legge che prevede che tutti i parcheggi da più di 80 posti siano coperti da pannelli fotovoltaici.

Il testo non è ancora definitivo e sarà discusso a dicembre dall’Assemblea Nazionale, ma se venisse approvato sarebbe un nuovo forte incentivo per l’acquisto di un’auto elettrica.

Si parte (forse) a luglio 2023

Nell’idea del Governo Macron, i pannelli potranno generare fino a 11 gigawatt di potenza e saranno obbligatori in tutti i nuovi parcheggi da 80 posti. Con una possibile entrata in vigore dal 1° luglio 2023, l’obbligo riguarderebbe anche le strutture già esistenti, coi proprietari dei parcheggi fino a 400 posti che avrebbero 5 anni per rispettare la normativa.

Chi gestisce spazi da più di 400 posti, invece, avrebbe solo 3 anni per adeguarsi. Tra l’altro, il testo approvato è leggermente diverso rispetto a quello proposto in prima istanza dalle forze politiche. Nella prima versione, infatti, veniva concesso più tempo per adeguarsi in caso di problemi nelle forniture dei pannelli.

Tuttavia, resterebbero escluse alcune aree, come quelle per i veicoli con massa superiore alle 7,5 tonnellate. Inoltre, le stretture con pannelli fotovoltaici non potranno essere costruite vicino a siti protetti o d’interesse storico.

I vantaggi per l'auto elettrica

È chiaro che una mossa di questo tipo renderebbe sensibilmente più pratico l’utilizzo dell’auto elettrica e permetterebbe di espandere in modo importante la rete di ricarica nazionale. Basta pensare alla possibilità di effettuare il “pieno” di energia in tutta comodità mentre si è al centro commerciale. Oppure, ancora, ritrovare l’auto già carica al rientro dopo un viaggio in aereo.

In generale, questa misura rientra nella strategia del Governo francese di aumentare la produzione di energia rinnovabile, sia per ridurre le emissioni di gas serra sia per ridurre la dipendenza dalla Russia per il gas. In concreto, la Francia punta ad abbassare del 10% i consumi nazionali di energia (prendendo come riferimento il 2019) entro il 2024.