Tanto il 2022 di Tesla si è chiuso un po’ sottotono, tanto il 2023 è partito con il vento in poppa. Da una parte, i dati di vendita dello scorso anno sono sì cresciuti, ma meno del previsto (con 1,3 milioni di immatricolazioni); dall’altra, il taglio ai listini ha dato davvero una scossa al mercato. Ovunque.

La mossa – dicono gli analisti – si è resa necessaria per “svuotare i piazzali”. Dopo tanti anni in cui la domanda ha superato l’offerta, infatti, pare che la produzione, pur rallentata dai noti colli di bottiglia nella catena degli approvvigionamenti, abbia ecceduto le reali richieste del mercato. Nella strategia di Tesla, però, c'è anche dell'altro.

Elon Musk in persona aveva avvertito che prospettiva di una recessione e tassi di interesse avrebbero portato a una riduzione dei prezzi. Riduzione che, per certe versioni di certi modelli, ha superato il 20%. È stato necessario per sostenere la crescita a scapito del profitto. Ma come hanno reagito gli automobilisti?

Una spinta consistente alla domanda

Il taglio dei listini è stato accolto in modo eterogeneo dai clienti Tesla. Da un lato, chi aveva intenzione di acquistare una vettura della Casa americana ha effettivamente accelerato il processo per sfruttare condizioni più vantaggiose. Dall’altro, coloro che avevano da poco firmato un contratto chiedono di ricevere indietro la differenza tra il prezzo pattuito e quello attuale. In Cina si sono registrati i disordini maggiori, ma anche in altri Paesi le rimostranze non sono mancate.

 

Su Fleet Magazine si legge che, per chi aveva ordinato una Tesla nel 2022 senza riceverla, il contratto viene aggiornato automaticamente al nuovo prezzo. La soluzione vale anche per i canoni di noleggio, nonostante i contratti siano in mano ai noleggiatori, ai quali la Casa ha comunicato il taglio fin da subito. Per chi, invece, aveva ritirato la nuova Tesla a inizio anno – quindi con i prezzi “vecchi” – dal Costruttore e dai noleggiatori trapela l’intenzione di “gestire” le situazioni.

Però, a prescindere da tutto questo, la domanda è cresciuta. Alcuni stimano in media tra il 12% e il 15%. In Cina, nella settimana dal 9 al 15 gennaio, gli ordini sono aumentati del 76% rispetto alla stessa domanda del 2021.

Il cliente ci guadagna

Tomas Hayes, presidente della società di analisi Great Hill Capital, ha dichiarato: “La concorrenza nel campo delle auto elettriche sta aumentando e Tesla, con questo ritocco ai prezzi, ha dato una risposta forte per mantenere la leadership”.

La conseguenza indiretta di questa decisione – positiva – è che con gli sconti le auto elettriche diventano accessibili a una fetta di popolazione che prima non poteva acquistarle e che ora, in USA come in Europa e in Cina, possono prenderle in considerazione grazie anche alla presenza di contributi statali.

Tesla Model S

La Tesla Model S model year 2023

Ma perché Tesla ha potuto mettere in campo una contromisura di questo tipo? Lo spiega Dan Ives su Yahoo Finance: “Tesla è ormai un costruttore che opera su scala globale. Può sfruttare una flessibilità che prima non aveva e può attuare politiche aggressive che prima non poteva perseguire”.

I guadagni vengono erosi, ma sul lungo periodo Tesla trarrà vantaggio da quanto deciso. Adam Jonas, di Morgan Stanley, ne è certo: “La Casa mostra i muscoli e fa pressione sui concorrenti. Può farlo perché ha un bilancio solido e può permettersi una mossa di questo tipo per consolidare il proprio vantaggio”.

Fotogallery: Le novità Tesla per il 2023