Un coro unanime unisce tutta l’Europa dell’auto elettrica, dal blocco dei 27 al Regno Unito: sugli incentivi americani bisogna trovare una quadra. Dopo Bruxelles, adesso è Londra a lanciare un allarme sull’Inflation Reduction Act (IRA), insieme all’annuncio di una bozza di controffensiva.

A parlare è Jeremy Hunt, ministro delle Finanze britannico, chiamato in causa da un giornalista inglese che chiede se il Governo UK abbia in mente qualcosa per sostenere le imprese verdi del Paese. La risposta? Assolutamente sì.

Preparativi in corso

“Nutriamo qualche preoccupazione sull’Inflation Reduction Act, visto che noi crediamo nel libero scambio”, le parole del ministro. “Se siamo preoccupati anche per il futuro a lungo termine delle nostre industrie di energia pulita? Per niente”.

Jeremy Hunt, ministro inglese delle Finanze

Hunt ostenta dunque sicurezza, anche perché ha già le idee chiare: la controffensiva a Washington ci sarà: “Annunceremo i nostri piani. Non ho alcun dubbio che saremo in grado di presentare un pacchetto che ci renderà altamente competitivi”. La promessa è una riforma che vada oltre i semplici bonus, comunque importanti per spingere la domanda:

“Non credo che i soli incentivi siano la strada migliore da percorrere. Penso che quello che la gente vuole siano creatività, innovazione, idee, un ecosistema e una struttura normativa che incoraggino gli investimenti”.

Europa tra aiuti e fondi

E questo è quanto succede Oltremanica. Tornando invece all’Europa continentale e politica, la risposta è in preparazione da qualche settimana: Bruxelles presenterà a breve una serie di iniziative con gli obiettivi di semplificare la concessione degli aiuti di Stato e istituire un Fondo sovrano che convinca le aziende a rimanere da questo lato dell’Atlantico. Intanto si attendono novità dalla task force USA-Ue.