Il sogno dell’ammiraglia elettrica a pannelli fotovoltaici è già finito? Pare proprio di sì, almeno per quanto riguarda l’esperienza Lightyear, che è sull’orlo della bancarotta.

Quello dell’auto elettrica è un mondo difficile. Tutti i costruttori che vogliono cimentarsi con la mobilità a zero emissioni, grandi o piccoli che siano, scoprono sulla loro pelle che i soldi necessari per arrivare sul mercato con un prodotto competitivo sono sempre più di quanto si pensasse all’inizio.

Dal 2019 a oggi

La startup olandese è stata protagonista di una parabola velocissima che l’ha portata dall’essere una delle realtà più interessanti e degne di attenzione del panorama automobilistico all’ennesima Casa automobilistica che è prossima a chiudere i battenti. Ripercorriamo quanto successo fino a ora.

La Lightyear One (questo il nome del prototipo, che una volta divenuto definitivo è diventato Lightyear Zero) è stata annunciata a fine 2019. Nei mesi successivi l’auto fa sapere al mondo che lo schema propulsivo dotato anche di pannelli fotovoltaici funziona e, anzi, si dimostra campione di efficienza. I dati sono incoraggianti e, nel settembre 2021, si viene a sapere che l’auto è pronta e che l’azienda ha ricevuto una pioggia di fondi per preparare la produzione.

Prototipo Lightyear One

L'aerodinamica record del prototipo Lightyear One

Nel giugno 2022, addirittura, arrivano i dati tecnici definitivi e il listino: 250.000 euro per ciascuno dei 946 esemplari previsti. Intanto, la Casa lavora anche alla Lightyear Two, un secondo modello low cost con prezzo al di sotto dei 30.000 euro. Ciliegina sulla torta: la scorsa estate Lightyear inizia a lavorare con un partner d’eccezione come Koenigsegg.

La discesa agli inferi

Il 2023 si apre nel migliore dei modi: la produzione della Lightyear Zero muove i primi passi e Arval ordina 10.000 esemplari della Lightyear Two per la sua flotta a noleggio. Sono ottime notizie, ma qualcosa si incrina. Pochissimi giorni dopo l’avvio delle linee la Casa cambia idea. Il 25 gennaio di quest’anno avverte: fermiamo la produzione della Lightyear Zero per concentrarci sullo sviluppo della “piccola”, la Lightyear Two.

I teaser della Lightyear 2

I teaser della Lightyear 2

Qualcosa non torna. Ci sono gli ordini, c’è la fabbrica: perché fermare un modello ormai pronto al mercato? La risposta non può che essere una: mancano i soldi. E infatti, i conti sono tremendamente in rosso. E così si arriva a oggi.

La Casa ha bloccato i pagamenti alla collegata Altas Technologies, che si era occupata di gestire la produzione presso la Valmet Automotive, con sede in Finlandia. “Come annunciato il 23 gennaio, abbiamo dovuto presentare la richiesta di apertura della procedura di sospensione del pagamento nei confronti di Atlas Technologies”, ha fatto sapere la Lightyear in un comunicato.

La richiesta è stata accolta dal tribunale dei Paesi Bassi, che ha dichiarato il fallimento della Atlas Technologies. C’è però una speranza. Il fallimento, per ora, riguarda solo il ramo dedicato alla produzione. L’intero progetto potrebbe ancora rialzare la testa. Le prospettive non sono rosee, ma la speranza è che in qualche modo la Lightyear vada avanti, salvando tra l’altro oltre 500 posti di lavoro.

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