BYD ha chiuso il 2022 con numeri da capogiro. Non solo in quanto a vendite, attestandosi come secondo produttore al mondo di auto elettriche dietro a Tesla e come primo considerando l’intera categoria delle vetture dotate di ricarica esterna (elettriche e plug-in insieme).
La Casa cinese ha fatto sapere di essere riuscita a più che quintuplicare l’utile netto arrivando a 16,6 miliardi di yuan, pari a 2,22 miliardi di euro. Un valore che, rispetto al 2021, ha fatto segnare un incredibile +446%.
BYD al 30% di quota
BYD sarebbe riuscita a fare ancora meglio di quanto previsto dagli analisti nelle indagini preliminari. Bloomberg aveva per esempio aveva indicato un valore intorno ai 16 miliardi di yuan. Il risultato è frutto del fatto che nel 2022 la Casa ha venduto 1,86 milioni di auto “alla spina” tra elettriche pure e ibride plug-in (divisi circa in eguale numero), più di quanto non avesse fatto nei quattro anni precedenti sommati.
La Casa ha anche un altro primato: in Cina detiene il 30% di quota di mercato di veicoli a basso impatto ambientale. Le uniche che il brand produce dal 2022, avendo abbandonato la realizzazione di auto dotate di solo motore endotermico.
Le prime BYD arrivate in Europa nel 2021
Un 2023 pieno di sfide
Il presidente di BYD Wang Chuanfu, nel presentare i risultati finanziari del 2022, ha affermato: “Il mercato cinese dei veicoli green è in forte espansione. Noi siamo riusciti a registrare ottimi risultati nonostante la crisi dei chip e il rallentamento globale delle vendite”.
In questo 2023, però, la Casa dovrà affrontare nuove sfide. La prima riguarda il calo generale della domanda che sta affliggendo il mercato cinese. La seconda, la guerra dei prezzi avviata da Tesla che sta costringendo molti altri costruttori a rivedere al ribasso i listini per mantenere competitività riducendo però i margini.
Per contrastare questa situazione, BYDsta lavorando su diversi fronti. Il primo concerne l’ampliamento della gamma con veicoli premium realizzati con nuovi brand di proprietà; il secondo riguarda una generale corsa verso una maggiore efficienza operativa sia sul fronte delle auto sia su quello delle batterie, che vengono prodotte anche per dispositivi di elettronica di consumo.