Auto elettriche, a idrogeno o con… e-fuel. È stata la sorpresa delle ultime settimane nell’Europa della mobilità: dal 2035, stop alla vendita di vetture a benzina e diesel, per passare ai soli veicoli a zero emissioni. Compresi quelli alimentati da carburanti sintetici.

E mentre qualcuno esulta per la sopravvivenza del motore a combustione, qualcun altro paventa un freno alla crescita dell’auto elettrica. Ma qual è la soluzione migliore per automobilisti e pianeta? La risposta arriva dagli studi, che non lasciano spazio ai dubbi: le vetture a batterie vincono su ogni fronte. Uno su tutti, quello dell’efficienza energetica.

Cos’è l’efficienza?

Per capire di cosa stiamo parlando, bisogna partire da un paio di “spiegoni”. Il primo: che cos’è l’efficienza? La potremmo definire come la capacità delle vetture di trasformare l’energia fornita dal sistema di alimentazione (carburante o batteria) in energia cinetica da trasmettere alle ruote.

Perché il motore elettrico è più efficiente

Com'è fatto un (più efficiente) motore elettrico

Da questo punto di vista, le auto termiche sono inferiori a quelle elettriche, perché si fermano a un’efficienza che, nei casi migliori, si attesta intorno al 40%. La maggior parte dell’energia si disperde infatti in calore, generato dalla combustione. Le vetture a batteria, invece, superano anche il 90%.

Come nascono gli e-fuel

C’è poi un altro aspetto da considerare, che riguarda la produzione degli e-fuel. Ci sono vari passaggi: il primo è la cosiddetta elettrolisi, un procedimento che scinde l’acqua (H2O) in idrogeno (H) e ossigeno (O) e che deve essere alimentato da fonti rinnovabili, per essere veramente sostenibile. L’idrogeno viene poi combinato con la CO2 catturata dall’atmosfera.

Il risultato finale è un carburante sintetico che, come quelli tradizionali, viene bruciato dal motore. È però considerato “carbon neutral” perché l’anidride carbonica rilasciata allo scarico è compensata da quella catturata dall’atmosfera durante la produzione.

Da 4 a 5 volte più efficiente

Queste due parentesi chiariscono subito come mai l’auto elettrica sia molto più efficiente di quella a e-fuel. La produzione dei carburanti sintetici richiede infatti tante fasi e, soprattutto, tanta energia, che in buona parte si perde però fra un passaggio e l’altro.

e-fuel, il processo produttivo

Come si producono gli e-fuel

Alla fine, secondo uno studio di Transport & Environment (T&E), la benzina sintetica ha un’efficienza complessiva bassissima, del 16-20% circa. Grazie invece all’elettrificazione diretta, le vetture a batteria raggiungono picchi del 77%. Un numero abbastanza in linea con le stime dell’Icct (International council on Clean transportation), che parla di un buon 72%.

“In termini pratici – spiega l’associazione ambientalista –, questo significa che con la stessa quantità di energia si può percorrere una certa distanza utilizzando un’auto a combustione interna alimentata da e-fuels o si può percorre una distanza quasi 5 volte superiore usando un’auto elettrica”.

Efficienza auto elettrica vs e-fuel

  • Auto elettrica: 72-77%
  • Auto a e-fuel: 16-20%
I risultati dell'Icct

Troppa energia e troppo inquinamento

Evidenti anche i vantaggi in termini di risparmio energetico: in base alle previsioni al 2050 di T&E, elettrificare tutto il settore delle quattro ruote richiederebbe circa 417 TWh di elettricità, mentre un uso allʼ80% di elettrico, al 10% di idrogeno e al 10% di efuels “farebbe salire la domanda a 598 TWh, o il 36% in più del caso 100% elettrico”.

Le cose non cambiano molto se si fa il confronto con i biocarburanti: questi, al 2030, potrebbero muovere circa 6,9 milioni di motori a scoppio, contro i 24 milioni di auto elettriche alimentate dalla stessa quantità di energia.

Quanto abbattono le emissioni le auto elettriche?

L’altro tallone d’Achille degli e-fuel è proprio il grande dispendio energetico, che fa salire i costi di produzione e, a cascata, quelli alla pompa. Ma c’è di più, perché Transport & Environment sottolinea come l’auto elettrica vinca anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale, con un abbattimento delle emissioni del 69%; i carburanti sintetici generano invece il 53% in più di gas serra.

E poi c’è l’inquinamento. Non va infatti dimenticato che la combustione degli e-fuel rilascia le stesse quantità di sostanze nocive della benzina di oggi. Insomma, il futuro della mobilità non può che essere elettrico. Lo sosteniamo anche noi nel nostro editoriale, ma lo spiega pure Carlo Tritto, Policy officer di T&E Italia.

“Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dei trasporti su strada, l’elettrico resta la soluzione migliore. Se il Governo vuole tutelare i posti di lavoro dell’automotive, allora deve capire che il mercato si sta orientando verso l’elettrico e deve accompagnare la forza lavoro in quella direzione, affiancando a quella energetica anche una transizione sociale e occupazionale”.