Il settore della logistica sta cambiando profondamente. Gli eventi politici ed economici che abbiamo vissuto negli ultimi tre anni, infatti, hanno sollevato alcuni temi e dubbi molto importanti per il trasporto globale. A tal proposito, alcune aziende, incluse diverse case auto, stanno provando proprio in questi mesi diverse soluzioni di trasporto alternative per i propri prodotti.
E' questo il caso, per esempio, del Gruppo BMW che - come sta già facendo in molte altre parti d'Europa - ha scelto di spostare le nuove auto dalla fabbrica di Monaco al porto di Ravenna via treno, anche per questioni di decarbonizzazione, grazie alla collaborazione con la società Autobrennero Spa. Vediamo tutti i dettagli del nuovo servizio.
Come funziona
Il nuovo servizio intermodale lanciato da Autobrennero Spa si svolge in questo modo: a Monaco di Baviera, una volta terminata la produzione, le auto della casa bavarese vengono caricate su dei carri ferroviari, che, una volta collegati a un locomotore elettrico, partono alla volta di Ravenna.
Durante il viaggio, tre società ferroviarie (parte del Gruppo che gestisce l'Autostrada A22) si alternano alla guida del convoglio, per giungere nel porto romagnolo pochi giorni dopo. Arrivate nei pressi del mare, le BMW vengono scaricate e, successivamente, ricaricate su una nave car-carrier con destinazione Corea del Sud.
A cosa serve
Gli obiettivi del progetto sono molteplici. Tra questi figurano, prima di tutto, un possibile alleggerimento della viabilità stradale sull'importante arteria della A22 - uno dei corridoi TEN-T europei più importanti - ma anche una cospicua riduzione delle emissioni di CO2 nelle fasi di trasporto delle auto: il treno, infatti, è tra i mezzi logistici più sostenibili e, al contrario delle bisarche, è in grado di trasportare fino a 200 auto insieme.
Diego Cattoni, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero, ha commentato:
“Siamo di fronte a un esempio eccellente di integrazione tra rotaia, gomma e anche acqua. È questa la giusta direzione, in un’ottica di sviluppo ecosostenibile, in cui si deve muovere la mobilità del futuro."
Un problema globale
Per analizzare la questione dal punto di vista corretto è sicuramente importante fare alcune doverose precisazioni. Abbiamo detto che il settore dei trasporti si trova, oggi, di fronte a una delle più grandi rivoluzioni di sempre. Ma per quale motivo?
Le risposte sono molteplici e c'entra anche l'ambiente. La prima è di natura "accidentale", tutti infatti ricorderemo l'incagliamento delle grande porta container Ever Given nel canale di Suez, un problema che ha paralizzato l'intero mondo occidentale per alcune settimane, con ritardi importanti anche nella consegna della componentistica per le auto.
Ma non solo, pensando poi ad altri incidenti recenti, come non menzionare il ribaltamento e l'affondamento delle navi per il trasporto auto Grande America e Felicity Ace, con la perdita definitiva di moltissime auto di lusso. Parlando poi di cause più economiche, una terza risposta può poi essere trovata anche nell'attuale crisi delle bisarche, di cui abbiamo approdonditamente parlato più volte su Motor1 Italia e Omnifurgone.it.
Volvo FL Electric
Senza scendere troppo nel dettaglio, tirando in ballo, per esempio, il reshoring - cioè il fenomeno economico che consiste nel rientro "a casa" delle aziende che in precedenza avevano delocalizzato la produzione in Paesi asiatici - o altri concetti economici piuttosto complicati, la sintesi del problema è che la logistica, come oggi la intendiamo, nei prossimi anni dovrà evolvere profondamente.
Chiaramente anche l'ambiente ricopre un ruolo fondamentale nella questione. Nonostante la Commissione europea non abbia ancora delineato obbiettivi certi di decarbonizzazione per il trasporto pesante su gomma, è quasi certo che a partire dal 2040 la maggior parte dei camion a medio e lungo raggio dovranno essere 100% elettrici.
Parlando proprio di quest'ultimo settore, cioè quello su gomma - per ricollegare il discorso alla scelta di BMW di spostare la propria logistica su ferro - in tempi attuali uno dei problemi più gravi per l'Italia è rappresentato dalla annosa questione del corridoio del Brennero.
Come anticipato, l'Autostrada A22 rappresenta infatti un importante arteria di collegamento per le merci tra il nostro Paese e l'Europa. Proprio in queste settimane l'Austria sta provando a mettere dei "paletti" nella regolamentazione del trasporto stradale, cercando di diminuire - soprattutto e di nuovo per questioni ambientali - il flusso logistico in alcune ore della giornata, riorganizzandolo in fasce orarie o su prenotazione. Una questione che potrà essere risolta soltanto a livello politico.