Tesla è stata stesso criticata per la facilità con cui i conducenti possono aggirare i controlli sulla reale presenza a bordo di un conducente. In questo senso, nel 2021 ha fatto scalpore il caso di quel ragazzo che viaggiava per le strade di San Francisco seduto sul sedile posteriore della sua Model 3.
La Casa, però, sta lavorando per un monitoraggio più preciso e, addirittura, avrebbe aggiornato il software in modo da contare gli sbadigli durante la guida e altri segnali di stanchezza attraverso la telecamera interna che inquadra il volto di chi è al volante.
Come evolve il sistema di controllo
Fino a poco tempo fa, le Tesla rilevavano solo gli input sul volante per capire se qualcuno fosse effettivamente seduto al posto guida. Nel 2021, appunto, è arrivata la telecamera interna che si assicura che il conducente abbia gli occhi aperti e che guardi la strada. Inoltre, rileva anche se si sta usando uno smartphone.
Ora a questo si aggiungono nuove variabili di controllo. Sono state scoperte da “Green” un hacker specializzato proprio in Tesla che in passato ha già anticipato dal suo account Twitter l’introduzione di nuove funzionalità. Lui ha mostrato al mondo come “vede” il Full Self Driving, per esempio, e sempre lui ha scoperto per primo le caratteristiche tecniche del hardware 4.0.
Monitoraggio costante
Tornando all’ultima scoperta, Green ha affermato che con la telecamera interna Tesla non tiene sotto osservazione gli sbadigli e altri movimenti del viso solo quando l’Autopilot o il Full Self Driving sono attivi. Lo fa sempre, non appena l’auto si mette in moto.
Poi, il software sarebbe in grado di incrociare questi dati con altri provenienti dalle telecamere esterne. Come, per esempio, quanto tempo si viaggia al centro della corsia e quante correzioni si devono effettuare per evitare il superamento della carreggiata.