Le batterie LFP stanno diventando sempre più popolari. Maggiormente economiche rispetto alle classiche alternative al nichel-cobalto-manganese, questi accumulatori sono ormai una costante, soprattutto nelle nuove auto elettriche cinesi.

Ma sulle batterie “low cost” non c’è solo l’interesse del Dragone: anche la Corea del Sud sembra essere sempre più interessata a proporre modelli ancora più competitivi.

Le mani di LG, Samsung e SK sulle LFP

Secondo quanto riferito da Bloomberg, le tre principali aziende coreane produttrici di batterie, ovvero LG Energy Solution, Samsung SDI e SK On stanno spostando le loro attenzioni sulla tecnologia LFP. A dirlo è Byoungwoo Kang, professore dell’Università di Scienza e Tecnologia di Pohang, che da tempo conduce ricerche per i tre colossi asiatici.

In particolare, quella più avanti di tutte sembra essere SK On, che alla conferenza InterBattery tenutasi a Seul lo scorso marzo ha presentato un prodotto capace di performare bene anche a basse temperature. Queste ultime, infatti, sono il principale tallone d’Achille delle LFP, che garantiscono un’autonomia leggermente ridotta coi climi freddi.

La seconda generazione della Kia Ray potrebbe montare batterie LFP

Se così fosse, sarebbe un primo passo molto importante, seguito presto da quelli di LG e Samsung, con la prima che prevede di costruire un impianto dedicato solamente alla produzione di accumulatori LFP in Arizona e la seconda che si è unita a un progetto del Governo coreano per fabbricare batterie LFP dal 2026.

Come detto, si tratterebbe di una buona notizia anche per gli automobilisti. Non avendo materie prime come nichel, cobalto e magnesio, queste batterie risultano più economiche da produrre, con evidenti conseguenze sui prezzi di listino delle prossime elettriche.

Un esempio – sempre dalla Corea – è la Kia Ray, una baby elettrica che potrebbe essere tra le prime elettriche del Gruppo a montare questa nuova soluzione.