L’Europa rischia di perdere la corsa all’innovazione e di rimanere indietro nella transizione all’elettrico. È questo il monito lanciato dai ceo di Volvo e Vattenfall (uno dei principali produttori di energia da fonti rinnovabili in tutto il Vecchio Continente).

L’avvertimento a Bruxelles avviene a margine di un importante accordo siglato tra le due realtà, con Vattenfall che fornirà energia solare agli stabilimenti Volvo per 10 anni.

Meno parole e più fatti

Prima di tutto, è Martin Lundstedt, il ceo di Volvo, a bacchettare le Istituzioni europee, finite nel mirino della Casa svedese perché non avrebbero compreso le esigenze dei brand nel passaggio alle nuove tecnologie.

Il riferimento è anche alla normativa Euro 7, che avrà un impatto non indifferente sui costi di sviluppo e sui prezzi di listino. Secondo le prime stime effettuate dalle associazioni di settore, le misure antinquinamento costeranno 10 volte più di quanto previsto inizialmente dalla Commissione Ue.

Così Lundstedt:

“A prescindere dalle decisioni di Bruxelles, dovremo sviluppare queste tecnologie non solo per il mercato europeo, ma anche per il Nord America. È solo così che riusciremo a mantenere intatta la catena del valore. L’innovazione non può aspettare, i processi legislativi devono essere più chiari, come sta accadendo negli USA con l’Inflation Reduction Act.

L’Europa deve guardare alla domanda di veicoli a basso impatto ambientale, siano essi ibridi o elettrici. Non possiamo investire e costruire impianti se non c’è domanda. L’Ira dà un quadro chiaro della situazione, sia alle imprese che ai consumatori. E, se la domanda nordamericana supererà quella europea, dovremo adeguare di conseguenza le nostre decisioni commerciali”.

A proposito di ricarica (anche di camion e bus)

Oltre ai temi dell’Euro 7 e della transizione alle auto a zero emissioni, a tenere in banco in Europa c’è anche la questione delle infrastrutture di ricarica. Se quella per le auto è in espansione, resta ancora tanto da fare per quella legata a camion e bus.

A tal proposito, Anna Borg, ceo di Vattefall, fa il suo intervento direttamente alla Reuters:

“L’Unione europea deve semplificare questi processi. Al momento, è troppo complicato creare una rete di ricarica unica e ‘standard’ in Europa, sia in termini legislativi che di permessi. Questi sono prerequisiti chiave per essere competitivi. È importante intervenire il prima possibile per alimentare gli investimenti in infrastrutture”.