Se è vero che l'intera industria globale delle quattro ruote sta abbandonando i motori a combustione per passare alle batterie, è altrettanto vero che c'è una regione, distante oltre 6.500 km di noi, più avanti di tutte nell'universo dell'auto elettrica.

Parliamo della Cina, l più grande mercato di veicoli al mondo, dove Case e automobilisti abbracciano la mobilità sostenibile con grande entusiasmo. Ma come se la cavano i marchi occidentali a Pechino e dintorni? Per ora bene. Le cose, però, potrebbero cambiare.

Quanto perde l'Occidente

Nonostante stiano facendo buoni numeri anche all'ombra della Grande Muraglia, i grandi gruppi come General Motors, Volkswagen, BMW e Mercedes potrebbe essersi mossi in ritardo con l'elettrificazione, perdendo terreno a favore dei padroni di casa.

Volkswagen ID.3, il posteriore della versione restyling

Volkswagen ID.3 restyling

Honda E:NP2

Honda E:NP2

A lanciare l'allarme è un rapporto di Greenpeace condiviso dal South China Morning Post, che segnala come un colosso come Volkswagen, per fare un esempio, rischi di perdere dal 3% al 7% della quota di mercato cinese entro il 2030. Per GM si parla invece di un range del 3-6%, mentre Honda viaggerebbe tra il 2% e il 4%. Toyota, infine, vedrebbe la sua fetta della torta ridursi dell'1% o 3%.

"Toyota, Volkswagen e altre Casa che hanno tardato ad abbracciare i veicoli elettrici rischiano una perdita significativa di quote di mercato, anche secondo le stime più prudenti", sostiene l'attivista Bao Hang.

Come recuperare

Dall'altra parte della barricata c'è invece BYD, che entro la fine del decennio guadagnerà il 4-5% in più di ora. Basta ricordare che, solo nel 2022, ha venduto 1,8 milioni di auto elettriche e ibride plug-in.

BYD ATTO 3

Gli interni della BYD Atto 3

L'altro dato da segnalare riguarda le immatricolazioni cinesi del primo trimestre 2023. I numeri non mentono e parlano di vetture full electric al 31% del mercato: si tratta di un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2022 e di oltre il doppio nel confronto con gennaio-marzo 2021. E l'80% delle vendite parlava cinese.

Oltre ai campioni nazionali di BYD, sono diversi i marchi locali che si stanno facendo notare. Vanno da Chagan a Xpeng, passando per GAC, Geely, NIO e SAIC e Xpeng. I loro segreti? Prezzi più bassi, per via dei costi di produzione inferiori, e una serie di tecnologie più all'avanguardia. Se, perciò, vuole davvero rimanere in corsa, l'auto elettrica occidentale dovrà capire come gareggiare su queste due piste. O perderà la sfida.