È nato prima l’uovo o la gallina? Partiamo da uno dei paradossi più famosi al mondo per porre un’altra domanda: in Italia si comprano poche auto elettriche perché non ci sono abbastanza colonnine o non si installano abbastanza colonnine perché si comprano poche auto elettriche?
Non c’è una risposta, ma il discorso vale soprattutto quando si parla di autostrade, vere arterie della circolazione su ruote, dove le zero emissioni faticano però a trovare spazio. Una rete di ricarica capillare sulla grande viabilità è invece centrale per “normalizzare” l’uso dell’auto elettrica, cioè trasformarla nel mezzo di spostamento quotidiano e da viaggio.
Il numero delle colonnine è raddoppiato in un anno, ma rimane ancora tanto da fare. Anche perché non tutti i punti di ricarica (Pdr) sono ad alta potenza e non tutte le Regioni sono coperte allo stesso modo. Una fotografia che InsideEVs ha scattato rivedendo il report sulle colonnine in autostrada pubblicato nel 2022, con una seconda edizione aggiornata al 2023 (NB: ultimi dati raccolti il 1° luglio).
Come l’anno scorso, ci siamo concentrati sui punti di ricarica all’interno della rete (quindi non fuori dai caselli autostradali, seppur vicini) e in corrente continua (DC), cioè dai 50 kW in più di potenza. Bisogna però ricordare che a rendere veramente possibili i viaggi più lunghi, evitando code nelle stazioni di servizio, sono i Pdr dai 100 kW in su.
Il vero focus è andato perciò sugli High power charger (HPC), caricatori che superano quella potenza e consentono un rifornimento di elettricità in massimo 30 minuti. In più, per dare un servizio ai viaggiatori, abbiamo realizzato una mappa interattiva con le aree di servizio (Ads) amiche dell’auto elettrica, linkata in fondo all’articolo.
La rete raddoppia, ma...
Fatte le premesse, andiamo al cuore della questione: sono 595 gli stalli (di cui 406 con HPC) sulle autostrade italiane già pronti per la ricarica o predisposti ad accoglierla, anche se alcuni, pur potendo rifornire una sola vettura alla volta, contano due connettori con potenze diverse, per un totale di 682 punti di ricarica.
Gli autogrill abilitati ai pieni di energia sono invece 121 su 476 (di cui 92 con soli HPC). Significa che la rete è più che raddoppiata rispetto alle 59 Ads (di cui 38 con soli HPC) e ai 229 stalli (di cui 172 HPC) del 2022. Parliamo di crescite del 105% per le Ads (142% per le Ads con HPC) e 160% per i Pdr (136% per gli HPC).
Colonnine di ricarica Free To X
Gran parte (circa il 77%) dipende però dalle nuove installazioni di Free To X, operatore del gruppo Autostrade per l’Italia (Aspi). Altra nota dolente è poi la percentuale di Ads con ricarica HPC sul totale di 476: solo il 19%. In pratica, meno di 1 area di servizio su 5 va incontro agli automobilisti green. I rifornimenti di benzina e diesel, invece, sono possibili ovunque. E questo è un altro gap da colmare per la normalizzazione dell’auto elettrica.
I punti di ricarica per Regione
Regine della ricarica autostradale risultano comunque Emilia-Romagna e Lombardia, con 15 aree di servizio attrezzate per la ricarica, di cui rispettivamente 14 e 13 con soli HPC. Gli stalli sono invece 82 e 80, comprensivi di 58 e 56 HPC. A piazzarsi sull’ultimo gradino del podio è poi il Lazio, con 12 Ads (di cui 11 con soli HPC) e 61 Pdr (di cui 46 HPC).
- Emilia-Romagna: 15 Ads con 82 Pdr, di cui 58 HPC
- Lombardia: 15 Ads con 80 Pdr, di cui 56 HPC
- Lazio: 12 Ads, con 61 Pdr, di cui 46 HPC
Ancora male Basilicata, Molise e Sicilia, senza alcuna colonnina lungo la grande viabilità, e Calabria e Friuli-Venezia Giulia, dotate di sola ricarica fast (no HPC). Rimane fuori concorso la Sardegna, dove non ci sono proprio autostrade.
Regione | Ads con HPC o ricarica fast | Ads con HPC | Stalli | Punti di ricarica | (HPC) | (fast) |
Emilia-Romagna | 15 | 14 | 82 | 95 | 58 | 37 |
Lombardia | 15 | 13 | 80 | 91 | 56 | 35 |
Lazio | 12 | 11 | 61 | 71 | 46 | 25 |
Toscana | 11 | 8 | 56 | 64 | 36 | 28 |
Liguria | 10 | 7 | 49 | 57 | 33 | 24 |
Veneto | 10 | 7 | 28 | 31 | 17 | 14 |
Campania | 9 | 7 | 42 | 48 | 28 | 20 |
Piemonte | 8 | 6 | 38 | 42 | 26 | 16 |
Trentino-Alto Adige | 6 | 2 | 36 | 44 | 28 | 16 |
Puglia | 5 | 5 | 30 | 35 | 20 | 15 |
Marche | 4 | 4 | 24 | 28 | 16 | 12 |
Friuli Venezia Giulia | 4 | 0 | 10 | 10 | 0 | 10 |
Calabria | 4 | 0 | 4 | 4 | 0 | 4 |
Umbria | 3 | 3 | 18 | 21 | 12 | 9 |
Abruzzo | 3 | 3 | 18 | 21 | 12 | 9 |
Valle D'Aosta | 2 | 2 | 19 | 20 | 18 | 2 |
Altre | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Totale | 121 | 92 | 595 | 682 | 406 | 276 |
Macchia di leopardo
Lo scettro passa in mano all’Umbria se si considera la “densità” delle colonnine, cioè il numero delle aree di servizio con punti di ricarica ogni 100 km, ovvero 5,08. Il primato del “cuore verde d’Italia” è però gonfiato dalle 3 Ads infrastrutturate sui soli 59 km di autostrada che lambiscono la Regione.
Discorso simile vale per il Trentino-Alto Adige, secondo in classifica con 2,90 Ads/100 km con Pdr, ma quasi tutti da 50 kW e, perciò, sotto i 100 kW di potenza degli HPC. Inoltre, dei 28 stalli presenti, ben 26 sono Tesla Supercharger (da 150-250 kW). Molto più credibili sono invece i risultati di Liguria, Emilia-Romagna e Lazio. Ma, spostandoci nel Mezzogiorno, la situazione cambia, confermando l’annoso divario Nord-Sud anche per l’auto elettrica.
- Umbria: 5,08 Ads/100 km
- Trentino-Alto Adige: 2,90 Ads/100 km
- Liguria: 2,70 Ads/100 km
- Emilia-Romagna: 2,65 Ads/100 km
- Lazio: 2,41 Ads/100 km
Regione | Ads con HPC o ricarica fast | Km rete autostradale | Ads/100 km |
Umbria | 3 | 59 | 5,08 |
Trentino-Alto Adige | 6 | 207 | 2,90 |
Liguria | 10 | 370 | 2,70 |
Emilia-Romagna | 15 | 567 | 2,65 |
Lazio | 12 | 498 | 2,41 |
Toscana | 11 | 462 | 2,38 |
Marche | 4 | 168 | 2,38 |
Lombardia | 15 | 703 | 2,13 |
Campania | 9 | 444 | 2,03 |
Valle D'Aosta | 2 | 110 | 1,82 |
Veneto | 10 | 583 | 1,72 |
Friuli-Venezia Giulia | 4 | 244 | 1,64 |
Puglia | 5 | 313 | 1,60 |
Calabria | 4 | 288 | 1,39 |
Piemonte | 8 | 825 | 0,97 |
Abruzzo | 3 | 355 | 0,85 |
Basilica | 0 | 30 | 0 |
Molise | 0 | 36 | 0 |
Sicilia | 0 | 681 | 0 |
Sardegna | / | 0 | / |
Ancora più indicativa dello stato di salute della ricarica autostradale è però la graduatoria per densità delle aree di servizio con HPC ogni 100 km. Sempre prima (ma con “l’aiutino”) è l’Umbria (5,08 Ads-HPC/100 km), che si piazza davanti a Emilia-Romagna (2,47 Ads-HPC/100 km), Marche (2,38 Ads-HPC/100 km) e Lazio (2,21 Ads-HPC/100 km), mentre Meridione e Isole (o Isola al singolare, per essere precisi) si confermano fanalino di coda del Belpaese.
- Umbria: 5,08 Ads-HPC/100 km
- Emilia-Romagna: 2,47 Ads-HPC/100 km
- Marche: 2,38 Ads-HPC/100 km
- Lazio: 2,21 Ads-HPC/100 km
Regione | Ads con ricarica HPC | Punti di ricarica HPC | Km rete autostradale | Ads HPC /100 km |
Umbria | 3 | 12 | 59 | 5,08 |
Emilia-Romagna | 14 | 58 | 567 | 2,47 |
Marche | 4 | 16 | 168 | 2,38 |
Lazio | 11 | 46 | 498 | 2,21 |
Liguria | 7 | 33 | 370 | 1,89 |
Lombardia | 13 | 56 | 703 | 1,85 |
Valle D'Aosta | 2 | 18 | 110 | 1,82 |
Toscana | 8 | 36 | 462 | 1,73 |
Puglia | 5 | 20 | 313 | 1,60 |
Campania | 7 | 28 | 444 | 1,35 |
Veneto | 7 | 17 | 583 | 1,20 |
Trentino-Alto Adige | 2 | 28 | 207 | 0,97 |
Abruzzo | 3 | 12 | 355 | 0,85 |
Piemonte | 6 | 26 | 825 | 0,73 |
Friuli-Venezia Giulia | 0 | 0 | 244 | 0 |
Basilicata | 0 | 0 | 207 | 0 |
Molise | 0 | 0 | 36 | 0 |
Sicilia | 0 | 0 | 681 | 0 |
Sardegna | / | / | 0 | / |
Dividere per quattro
Il Settentrione vanta infatti quasi il quadruplo delle aree di servizio con ricarica rispetto all’altra punta dello Stivale (70 contro 18). Basta dire che le sole Emilia-Romagna e Lombardia possono affidarsi a più Pdr (rispettivamente 82 e 80) e HPC (rispettivamente 58 e 56) di tutto il Sud (76 Pdr, di cui 48 HPC). La morale è che non contano solo i numeri, ma anche qualità e omogeneità della ricarica.
Regione | Ads con HPC o ricarica fast | Ads con HPC | Stalli | Punti di ricarica | (HPC) | (fast) |
Nord | 70 | 51 | 342 | 390 | 236 | 154 |
Centro | 33 | 29 | 177 | 205 | 122 | 83 |
Sud | 18 | 12 | 76 | 87 | 48 | 39 |
Totale | 121 | 92 | 595 | 682 | 406 | 276 |
Di chi è la colpa?
Come mai l’Italia è così indietro? La storia è lunga, ma proviamo a sintetizzarla. Siamo a fine 2016, quando la legge di recepimento della direttiva europea Dafi chiede ai concessionarie autostradali di stilare i piani per installare le colonnine lungo la grande viabilità. L’obbligo viene però dimenticato, almeno fino a dicembre 2021: è quasi vigilia di Capodanno e la legge di Bilancio 2022 prova a rinfrescare la memoria a tutti, senza però stabilire delle sanzioni per chi non fa il suo dovere.
E infatti non c’è molto da fare. La maggior parte delle previsioni rimane sulla carta. Anche perché fa capolino un altro alibi: si chiama Autorità dei Trasporti (ART) ed è l’organo con la missione di definire le “regole del gioco”, ovvero gli schemi che i concessionarie dovranno seguire prima di pubblicare i bandi destinati agli operatori interessati a installare colonnine sulla grande viabilità.
L’ART si prende però tanto, troppo tempo e, tra un rinvio e l’altro, fa i compiti per casa solo nell’estate del 2022, subito dopo la prima inchiesta di InsideEVs. Ma adesso? Ancora quasi tutto fermo. Stavolta, però, non ci sono più scuse. L’invito ai concessionarie è perciò quello di fare la loro parte, mentre alla politica spetterebbe il compito di far rispettare le leggi, con multe ad hoc per chi resta fermo.