Oltre 400.000 contro poco meno di 200.000. Sono circa il doppio i punti di ricarica domestici (o wallbox) installati in Italia rispetto alle auto elettriche in circolazione, ferme precisamente a quota 199.779 (dati aggiornati al 30 giugno 2023).
È la curiosità principale che emerge leggendo l’ultimo report di Motus-E, l’associazione che riunisce i player della mobilità sostenibile e che analizza la crescita del mercato tricolore ogni tre mesi. E così, al giro di boa del 2023, i punti di ricarica in casa segnano un bel +700% rispetto a due anni fa.
Ecco perché
Merito – si sottolinea – soprattutto dei bonus edilizi, che hanno spinto molti nostri connazionali a portarsi avanti con la transizione delle quattro ruote, installando wallbox anche senza avere ancora una vettura a batteria: circa 304.000 infrastrutture su 400.000 sono infatti collegate alle agevolazioni fiscali sugli edifici.
“Un’ulteriore accelerazione su questo fronte – aggiunge l’associazione – si registrerà senz’altro non appena verranno resi disponibili gli incentivi (già stanziati e in attesa solo dei decreti attuativi) per le infrastrutture di ricarica a uso domestico per privati e condomìni. Risorse che peraltro ricadranno in gran parte sull’economia nazionale: più del 70% delle wallbox vendute in Italia sono infatti prodotte nella Penisola e oltre il 50% del costo chiavi in mano è appannaggio dell’installazione, svolta da aziende e professionisti locali”.

Un caricatore Wallbox

Colonnine Leasys Rent a Torino
Bene anche in strada
Ma a fare un passo in avanti è anche e soprattutto il numero delle colonnine pubbliche, arrivato a quota 45.210. Significa che i punti di ricarica in strada sono aumentati di 4.037 e 8.438 unità in confronto rispettivamente a fine marzo di quest’anno e fine dicembre del 2022.
Persiste però il divario Nord-Sud, anche se il Mezzogiorno si porta al 23% del totale, rosicchiando così 1 punto percentuale sul Settentrione (56%) e superando il Centro (21%). Regina della ricarica resta la Lombardia (7.657 punti di ricarica), seguita da Piemonte (4.514), Veneto (4.420), Lazio (4.351) ed Emilia-Romagna (3.966), mentre a fare meglio di tutte le Regioni nel trimestre è la Campania: +54%. Adesso si spera che la situazione migliori con i bandi del Pnrr, che finora hanno però riscosso poco successo.
“La prima gara – ricorda Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, ha presentato una serie di criticità, soprattutto sul segmento extraurbano. Con interventi mirati sui relativi decreti, però, confidiamo che gli operatori potranno partecipare massivamente, raggiungendo i target di infrastrutturazione prestabiliti ed evitando una dispersione di risorse molto preziose per il nostro Paese”.