I ricercatori della Edith Cowan University, istituto australiano con sede a Perth, hanno scoperto che le batterie zinco-aria offrono una serie di vantaggi rispetto a quelle agli ioni di litio per le applicazioni sui veicoli elettrici.

Le batterie zinco-aria, considerate i più antichi sistemi di accumulo di energia, utilizzano un anodo di zinco (elettrodo negativo) e un catodo costituito da aria (elettrodo positivo). Fino a oggi sono state considerate in modo marginale in relazione alle auto a zero emissioni perché hanno potenza limitata e prestazioni e durata fortemente dipendenti dalla temperatura e dall'umidità. Ma ora, in Australia, hanno scoperto come portare questa tecnologia a un livello superiore.

Il segreto è nei nuovi materiali

Il team della Edith Cowan University, infatti, ha progettato una batteria zinco-aria utilizzando una serie di nuovi materiali come il carbonio, il ferro o, in quantità contenute, il cobalto. In questo modo, affermano i ricercatori, questo tipo di batterie può raggiungere un'elevata densità energetica, mantenere elevati standard di sicurezza e continuare a essere economica e rispettosa dell'ambiente.

"Grazie all'abbondanza di zinco, disponibile in grandi quantità in Paesi come l'Australia, e all'ubiquità dell'aria, la batteria zinco-aria rappresenta una soluzione altamente praticabile e affidabile", ha dichiarato il dottor Muhammad Rizwan Azhar, che ha guidato il progetto.

Come funziona una batteria zinco-aria

 

Un numero sempre maggiore di alternative

In diversi Paesi sono in corso ricerche per migliorare la tecnologia delle batterie o per sviluppare batterie con tecnologie differenti. Di recente, General Motors ha condotto un round di finanziamento da 60 milioni di dollari (56 milioni di euro circa) nella start-up Mitra-Chem della Silicon Valley, che sostiene di sviluppare materiali attivi per catodi a base di ferro e di disporre di un algoritmo di apprendimento automatico proprietario per ridurre i tempi dal laboratorio alla produzione.

Lo scorso mese, invece, Toyota ha dichiarato di aver compiuto un passo avanti fondamentale per quanto riguarda le batterie allo stato solido che, nel caso della Casa giapponese, dovrebbero garantire un'autonomia di 1.500 km e ricaricarsi in soli 10 minuti

Ma sono solo due dei tanti esempi che si potrebbero fare. Non passa giorno che non si annunci un qualche progresso nel campo degli accumulatori. Siano essi con chimica NCM o LFP, siano essi agli ioni di sodio, al litio metallo o allo stato solido. La sensazione - concreta - è che si sia all'alba di una nuova era e che, in un paio di lustri al massimo, le auto elettriche che circolano attualmente sulle nostre strade saranno superate sotto ogni punto di vista da modelli con caratteristiche diverse.