Parola d'ordine: sicurezza. Un mantra che vale soprattutto dopo il boom globale della mobilità dolce, con le bici elettriche grandi protagoniste del periodo post-pandemia. Sono quindi tante le aziende che si impegnano e collaborano per proteggere gli utenti della strada. Già, ma come?
C'è una tecnologia in particolare da tenere a mente. Si chiama V2X, sigla che sta per vehicle-to-everything, ed è un sistema di comunicazione da veicolo a qualsiasi cosa. Nel nostro caso, un altro veicolo. Vediamo come funziona e perché è importante per automobilisti e ciclisti.
Come funziona il V2X
Fra il settore delle quattro e quello delle due ruote, si contano 19 realtà che uniscono le forze in nome della sicurezza. Fra queste, spiccano i nomi di Bosch, Shimano, Trek e Audi. L'obiettivo è chiarissimo: sviluppare il V2X e proteggere chi guida un'e-bike.
Il sistema è molto semplice (almeno a parole). Considerato che auto e bici sono sempre più tecnologiche e connesse fra loro, l'idea è dotare i mezzi di moduli per la comunicazione a distanza. Così i ciclisti riceverebbero una notifica su smartphone o display dell'e-bike che li avviserebbe quando una vettura è vicina a un incrocio, ancor prima che il veicolo entri nel campo visivo. La stessa cosa succederebbe all'automobilista.
Un esempio di incrocio fra auto e bici elettrica
Tutti per uno
Si tratta di un progetto molto ambizioso, ma Bosch ci crede: "Il V2X è un contributo importante a una mobilità più sicura, che potrebbe dare ai ciclisti una visibilità digitale sugli altri utenti della strada", commenta Claus Fleischer, ceo della divisione eBike Systems.
"Tuttavia, quest'obiettivo non può essere raggiunto da una sola azienda, ma richiede la collaborazione di diversi attori che lavorano sul tema in modo trasversale. Siamo felici di essere tra i fondatori e collaborare a quest'importante iniziativa".
Fiduciosa è anche Audi, che prevede 5,3 milioni di veicoli dotati di V2X solo negli Stati Uniti già nel 2025. È possibile perfino che la comunicazione con strisce pedonali, zone scolastiche, autobus e smartphone diventi realtà entro il 2030.
Fonte: Bosch, Cycling Electric