L’India è ormai il terzo mercato automobilistico mondiale dopo Cina e Stati Uniti. Per quanto distaccata di parecchie lunghezze, ha superato il Giappone e, in quanto Paese più popoloso al mondo, ha un enorme potenziale. Per ora siamo solo al 2,4% di quota di mercato, con la crescita nei primi 6 mesi del 2023 è stata del 137%.

Le autorità locali e le Case di mezzo mondo hanno capito che l’occasione è ghiotta e che farsi trovare preparati di fronte a un probabile boom della domanda può dare grandi vantaggi. Per questo motivo, l’India sta lavorando sodo sull’elettrico. Perché se ci sarà una motorizzazione di massa, questa è bene che sia a zero emissioni.

Tra le tante iniziative messe in campo nel Paese, che sta cercando anche di costruire un vero e proprio settore industriale dell’auto elettrica, ce ne sono due che spiccano non solo perché sono le più recenti, ma per il valore in senso assoluto. La prima riguarda la crescita delle installazioni di colonnine e wallbox, la seconda la diffusione di sistemi di battery swap.

Le colonnine come valore aggiunto

L’India vuole avere un terzo delle vendite di auto completamente a zero emissioni entro il 2030. Ma, per comprare auto elettriche, gli automobilisti devono sapere dove caricarle. Nel Paese la corsa all’installazione di colonnine pubbliche è appena iniziata, ma sono sempre di più le società che si cimentano in questo settore. E sono tante anche le società immobiliari che richiedono colonnine e wallbox per aumentare il valore economico delle proprietà che costruiscono.

Hyundai fa sul serio in India con la Ioniq 5 e punti di ricarica

Una stazione di ricarica Hyundai in India

Al momento, nel Paese ci sono 435 auto elettriche per ogni colonnina (negli USA il rapporto è 26:1, in Europa 14:1 e in Cina addirittura 7:1), ma le cose sembrano destinate a cambiare in fretta.

“Le persone intenzionate a comprare un’auto elettrica, quando cercano casa, vogliono la certezza di poter ricaricare - ha detto Javed Shafiq Rao, vicepresidente del colosso del real estate Prestige alla Reuters -. È una grande leva per l’acquisto”.

Alcune amministrazioni cittadine stanno spingendo anche sul fronte della ricarica pubblica. A Nuova Dehli il 20% dei nuovi parcheggi dovrà essere riservato alle auto elettriche, mentre altre città impongono che ogni nuovo complesso residenziale sia dotato di un numero congruo di colonnine in proporzione al numero di persone che vi abitano.

 

Una gigantesca rete per il battery swap

La maggior parte delle persone in India si muove però ancora con biciclette, scooter e altri mezzi di trasporto leggeri. Parlando proprio di scooter, nel Paese è stato firmato un memorandum d’intesa tra la società di battery swap Gogoro e la compagnia petrolifera Hindustan Petroleum Corporation, che gestisce 21.000 distributori su tutto il territorio nazionale. L’accordo prevede l’installazione nei prossimi anni di migliaia di stazioni di cambio volante della batteria per scooter elettrici.

“L’India è nelle prime fasi di una massiccia trasformazione elettrica del suo sistema di trasporto urbano a due ruote, ed è sempre più evidente che lo scambio di batterie è una componente fondamentale per un’adozione su vasta scala, quindi costruire l’infrastruttura di scambio è cruciale”, ha detto il fondatore e ceo di Gogoro Horace Luke.

Fotogallery: Il battery swap di Gogoro