La Cina, si sa, ha una posizione dominante nel settore delle batterie per auto elettriche. Nel Paese del Dragone si concentrano i principali produttori al mondo che, oltretutto, hanno rapporti privilegiati con le aziende minerarie e dell’estrazione delle materie prime.
In tutto questo, l’Europa si è data l’obiettivo di ritagliarsi un posto al Sole per diminuire la dipendenza dall’Oriente e sfruttare le opportunità legate alla transizione ecologica. Una delle iniziative messe in campo dall’Unione europea si chiama European Battery Alliance (EBA). Vediamo cos’è e che obiettivi si pone.
Un settore da 250 miliardi di euro
Partiamo dall’inizio. La European Battery Alliance nasce a fine 2017 dalla volontà di Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea, che ha ritenuto fondamentale avviare iniziative comunitarie sul tema delle batterie. L’EBA vede la partecipazione di 120 soggetti che operano nel settore.
Si tratta di istituti di ricerca, aziende, enti pubblici e autorità nazionali che lavorano in modo coordinato e collaborano attivamente sia con gli Stati comunitari sia con la Banca europea degli Investimenti.
Gli obiettivi sono attrarre investimenti e accelerare la crescita del settore. Fin da subito, la Battery Alliance europea ha ben chiaro che battere la Cina non è semplice. Ma, differenziando i prodotti e lavorando su una catena di approvvigionamento e un sistema produttivo davvero sostenibile, il Vecchio Continente può trovare una dimensione che varca i propri confini e si attesta a livello globale. Secondo gli analisti, l’Europa può arrivare a un fatturato complessivo di 250 miliardi di euro entro il 2025.
Tutte le aree di intervento
Per costruire una catena veramente a basso impatto ambientale, la European Battery Alliance lavora su molteplici fronti.
- Materie prime e semilavorati
- Componenti per celle
- Costruzione di celle
- Costruzione di pacchi matteria
- Produzione auto elettriche
- Riciclo
È ripensando da zero le singole attività e sfruttando nuove tecnologie (più efficienti) che l'Europa vuole creare un settore all’avanguardia, competitivo e green.
Green, soprattutto, perché la transizione sarà davvero ecologica quando riuscirà a controllare e limitare le emissioni di CO2 sin dalle fasi legate all'estrazione e al recupero delle materie prime, alla costruzione dei singoli componenti della batteria, alla realizzazione delle batterie intere e anche del loro abbinamento alle auto elettriche. Senza dimenticare, chiaramente, tutta la parte legata al riciclo e recupero di materiali.
I lavori procedono spediti, grazie anche alla definizione di un piano strategico che è stato pubblicato nel 2018 (è consultabile cliccando sul PDF qui sotto), per quanto il momento sia abbastanza complesso.