La cinese Xpeng cerca casa in Europa. Obiettivi: costruire una fabbrica di auto elettriche e bypassare i nuovi dazi sulle importazioni imposti da Bruxelles, pari – nel caso della startup cinese – al 31,3%; quota che arriva dalla somma fra la precedente tassa del 10% e la nuova del 21,3%.
A rivelare la strategia del marchio è il ceo He Xiaopeng, che dà l’annuncio durante un’intervista all’agenzia di stampa americana Bloomberg. Il brand è perciò a caccia di una location adatta.
Anche un data center
Siamo ancora alle fasi iniziali della ricerca, ma il numero 1 del brand specifica che la futura area produttiva dovrà garantire “rischi lavorativi relativamente bassi”, anche se il significato di questa dichiarazione non è chiarissimo. Non si sa neanche quali saranno i modelli che vedranno la luce nel Vecchio Continente.
Xpeng G6
Oltre all’impianto è poi previsto un data center su larga scala, fondamentale per raccogliere, conservare e gestire i dati della guida autonoma dei veicoli elettrici. Xpeng aggiungerà così il proprio nome alla lista dei costruttori cinesi con (forzate) ambizioni “made in Ue”, come BYD, Chery e Zeekr.
Cosa sta succedendo
Intanto anche il Canada decide l’imposizione di dazi sulle importazioni di auto elettriche nate all’ombra della Grande Muraglia. “La Cina non segue le stesse regole”, sostiene il primo ministro Justin Trudeau, che aggiunge: “Ci stiamo muovendo in parallelo ad altre economie nel mondo”.
Le tasse canadesi saranno pari al 100%, come quelle dei vicini Stati Uniti, in procinto di definire i dettagli della stretta contro Pechino. L’Unione europea ha invece optato per un’aliquota massima del 36,3%, già in vigore e in attesa ora di approvazione definitiva entro fine ottobre.
Fonte: Automotive News Europe