Tesla lo ha detto chiaro e tondo durante l’Investor Day del 2023: per fare auto elettriche economiche avrebbe rivoluzionato i processi produttivi. Il nuovo metodo, chiamato “unboxed”, si baserà sulla produzione separata di varie parti dell’auto che poi saranno attaccate alla scocca una volta terminate.

Ora la Casa brevetta queste procedure che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Elon Musk, saranno già veloci e più economiche. Lo fa in un momento cruciale per la Casa, vediamo perché.

Si parte con il Robotaxi

I modelli attualmente in vendita, Cybertruck a parte, sono abbastanza datati. Model S e Model X hanno più di dieci anni e anche Model 3 e Model Y (che dalla Model 3 prende tanto) hanno debuttato sul mercato rispettivamente nel 2017 e 2019. Da allora il mondo è cambiato. La concorrenza ha fatto passi da gigante e le alternative sono sempre più numerose.

Alcune immagini che accompagnano il brevetto Tesla

Ecco, allora, che Tesla ha bisogno di qualcosa di veramente nuovo per mantenere la posizione di leader nelle vendite di auto a zero emissioni. E qui si arriva al Robotaxi, che è innovativo non solo perché veicolo completamente a guida autonoma (si dice addirittura senza volante e senza pedali), ma anche perché sarà il primo modello a essere costruito con il metodo “unboxed”. Poi, se mai vedrà la luce, toccherà alla Model 2, l’auto elettrica che costerà circa 25.000 euro e che dovrebbe essere prodotta in milioni di esemplari.

Come funzionano le nuove linee

Secondo quanto riportato sul brevetto depositato da Tesla, il nuovo metodo è descritto come “un'architettura modulare per assemblare i veicoli in modo efficiente. L'architettura modulare include la preparazione di una pluralità di singole sezioni di un veicolo in una pluralità di linee di sottoassemblaggio prima di formare un telaio completo del veicolo”.

"L'architettura del veicolo include inoltre l'unione della pluralità di singole sezioni del veicolo in una linea principale. Il telaio completo del veicolo può includere un lato anteriore, un lato posteriore, un lato superiore, un lato inferiore, un lato sinistro e un lato destro”.