Tradizione e transizione, ecco cosa rappresenta la Volkswagen e-Golf, per il marchio tedesco e per il mondo dell’auto nella sua interezza. Si tratta infatti della Golf elettrica; un’auto vera, fatta e finita, ma che non è ancora il simbolo del passaggio di Volkswagen alla nuova era. Quello sarà la I.D., che nasce elettrica fin dal pianale MEB e che darà vita a una vera e propria famiglia di auto a batterie. Ecco i punti di forza e di debolezza in questo #perchécomprarla.

Pregi e difetti

Innanzitutto, il design, perché come su ogni auto progettata per i motori endotermici e poi adattata all’elettrico, l’aria è quasi nostalgica, di una griglia che c’era e che è stata oscurata, di uno sfogo dell’aria che normalmente viene messo in bella mostra e che invece rimane chiuso. Lo spazio? Di poco inferiore rispetto a quello delle Golf TDI e TSI, ma c’è comunque tutto lo spazio che serve su un’elettrica: con 341 litri di bagagliaio (rispetto ai 380 delle Golf diesel e benzina), che diventano 1.231 abbattendo gli schienali posteriori, ci sono tutti i cm che servono per le borse della spesa e i borsoni di palestra, piscina, ecc.. Al top, come sempre, l’abitabilità, mentre su strada le accelerazioni sono pronte al primo tocco del gas, anche se il carattere della macchina non è certo sportivo. Difetti? Qua e là si vede qualche segno dell’età (nel video tutti i dettagli), e la dotazione non è ricchissima.

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Quanto costa

Non poco: 39.600 euro. Certo le elettriche non costano mai poco, ma per esempio la Nissan Leaf parte da poco più di 33.000 euro. In generale, comunque, si tratta di cifre che mettono in risalto, una volta di più, come la vera diffusione dell’auto elettrica dipenda da diversi fattori, fra cui sicuramente il calo dei prezzi (e, nell’attesa, lo stanziamento di incentivi) e la diffusione di colonnine di ricarica.

Fotogallery: Volkswagen e-Golf, restyling più potente e tecnologico