Quando si comincia a prendere in considerazione l’idea di abbandonare il motore a scoppio, il primo pensiero è sempre uno: come si ricarica un’auto elettrica? Per chi ha già compiuto il salto, infatti, è un gesto naturale, a casa o alla colonnina, ma per la gran parte degli automobilisti è un grande punto interrogativo.
Del resto, le variabili in gioco sono molte di più rispetto al classico pieno di benzina: tra colonnine, wallbox, applicazioni, kW, tariffe e connettori è molto facile rimanere spiazzati all’inizio. Ma niente paura, bastano solo poche semplici indicazioni e un po’ di pratica. Cominciamo!
Potenza e cavi
Innanzitutto è importante avere chiari i concetti di potenza di ricarica, in corrente alternata e corrente continua, e capacità della batteria. Ed è proprio da qui che riparte questa nuova puntata della InsideEVs Academy by Motus-E, andando ad approfondire alcuni dei concetti introdotti già con l’ABC dell’auto elettrica.

Fissate le indicazioni chiave sul rapporto tra potenza della colonnina (o dell’impianto domestico), caricatore dell’auto e tempi di ricarica, Alessandro e Daniele passano quindi a un altro aspetto determinante: i diversi cavi e connettori: dal caricatore domestico con presa Schuko, al cavo con connettori tipo 2, per arrivare al CHAdeMO al CCS Combo.
Il capitolo costi
Dopo aver sciolto i dubbi anche sul motivo per cui a casa è meglio dotarsi di un wallbox, non resta quindi che andare ad affrontare il tema dei costi, profondamente diversi quando si parla di ricarica domestica o ricarica pubblica. In questo secondo caso, potete trovare qui la nostra pagina in costante aggiornamento con le tariffe di tutti i principali operatori italiani delle colonnine.
Ricapitolando quindi, in questa lezione della Academy affronteremo questi temi base:
- Potenza di ricarica
- Ricarica domestica
- Ricarica pubblica
- Tipi di colonnine
- Wallbox
- Cavi di ricarica
- Connettori
- Tariffe di ricarica